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Da Eleonora Rossi

Territori, frontiere e muri: immagini che spesso si accompagnano alla parola ‘confine’. Un termine capace di evocare altresì concetti come “limite” , “disciplina”,“regole”, “diritti”.
«I confini: tra limite e possibilità» è il tema del nuovo ciclo di «Educare insieme», incontri serali di confronto tra genitori e insegnanti.
«Il confine ricorda che ogni limite è un margine, ma può essere anche garanzia di protezione delle diversità», spiega Ilaria Pasti, l’insegnante ideatrice di un progetto accolto con entusiasmo e confermato per il settimo anno consecutivo da Stefano Gargioni, preside dell’Istituto comprensivo G. Perlasca di Ferrara.
Dal 26 gennaio all’11 maggio 2018, nell’auditorium della scuola “T. Bonati”, in Via Poletti 65, dalle 20.45 alle 22.45, genitori degli allievi e insegnanti dell’Istituto dialogheranno insieme esplorando le diverse accezioni della parola ‘confine’.
«I limiti nella relazione educativa danno sicurezza – prosegue Ilaria Pasti -, disegnano un territorio nel quale agire e sentirsi al sicuro, rendono prevedibile il mondo e permettono, al momento giusto, di tentare di superarli. Andare oltre le strade obbligate deve essere permesso dall’educazione.
Il confine è dunque un limite, un muro che divide, oppure una possibilità che permette di guardare ‘al di là’, di immaginare oltre l’orizzonte visibile? È una barriera o una risorsa garante delle differenze?».
Queste e molte altre domande offriranno spunti per il confronto durante gli incontri, che si svolgeranno nella serata del venerdì. Il primo appuntamento è il 26 gennaio, con La disciplina della libertà, incontro con Chiara Baratelli, psicoanalista con specializzazione in disturbi alimentari.
Il 16 febbraio l’associazione W la dislessia proporrà la riflessione Obiettivo: Persona o Prestazione? Come una difficoltà di apprendimento scolastico può diventare un vantaggio.
Il 2 marzo Carlo Bacilieri, professore di musica della scuola “T. Bonati” presenterà una Breve storia del melodramma: ai confini tra sogno e realtà. Il 9 Marzo sarà ospite Chiara Mantovani, medico chirurgo per soffermarsi sul tema “Maschio e femmina lo creò” (Genesi 1. 27) Confine, limite, valore.
Il 23 marzo Roberta Buzzi – terapista della riabilitazione psichiatrica, madre Autrice di “Dolceamaro” (edizioni Il Fiorino) – racconterà Il confine leggero tra dolore e ripresa nell’incontro dal titolo Con mio figlio è arrivato l’autismo e non l’avevo messo in conto!
Il 13 aprile saranno i volontari di Emergency a descrivere i Diritti senza confini.
Il 20 aprile appuntamento invece con la coppia Francesca Solmi – pedagogista e operatrice CSC – e
Alberto Urro – educatore – per dialogare sul tema Autoritario, permissivo o iperprotettivo? Le regole nella relazione educativa.
Chiuderà il cerchio degli incontri, l’11 maggio, Chiara Baratelli, con una riflessione dal titolo
Le difficoltà del limite.
Un programma ricchissimo che prevede anche appuntamento musicale, “Note di luna”, che si terrà domenica 4 Febbraio alle ore 15.30 a Palazzo Costabili (Via XX Settembre, 122), con le liriche di Piergiorgio Rossi e le musiche di Antonio Rolfini e con la partecipazione di alunni e docenti dell’Istituto Perlasca.
Perché poesia e musica sono linguaggi universali, senza confini.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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