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Da Organizzatori

Egregi alla manifestazione Non solo Saba sarà presente la ONLUS SAVE THE CHILDREN ITALIA. che presenterà:

SAVE THE CHILDREN ITALIA ONLUS : Campagna di informazione e sensibilizzazione 2017, al fine di poter informare gli eventuali interessati sui progetti e le iniziative della ONLUS.

SAVE THE CHILDREN, da sempre sul campo a sostegno dei diritti dei minori in tutto il mondo, sta portando avanti la sua campagna informativa dal 2015 presso le principali manifestazioni, parchi divertimento, punti vendita e centri sportivi del territorio italiano, il tutto grazie alla costante presenza di piccoli presidi dei nostri dialogatori.
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Tra i progetti attualmente promossi, vi sono “Fino all’ultimo bambino”, per portare cibo, cure mediche ed istruzione ai bambini in Italia e nel mondo, e “Illuminiamo il futuro”, contro la povertà economica ed educativa. Inoltre sono attivi i progetti nazionali “PUNTI LUCE”, con lo scopo di aiutare e sostenere le famiglie italiane che necessitano di un aiuto concreto nelle zone metropolitane più periferiche e bisognose, tra le quali: Milano Quarto Oggiaro, Genova, Roma Torre Maura, Sassari, Palermo, Catania, Napoli e molte altre.

NON SOLO SABA

Egregi siamo giunti alla quarta edizione di  “Non solo Saba”, che ha visto nell’edizione del 2016 un notevole afflusso di persone ed una piena soddisfazione delle aziende partecipanti.
L’evento per il 2017 si terrà nelle giornate del 14 e 15 ottobre presso P.zza Municipale, nel cuore della città, adiacente al Duomo.

Questo evento vuole tracciare un percorso ideale di evoluzione del prodotto, dai Sughi, Saba, Savor,Mosto cotto fino all’Aceto Balsamico, con la presenza di produttori che metteranno in degustazione e vendita i suddetti prodotti, nonchè i loro derivati e quelli legati alla stagione autunnale, quali funghi,tartufi,castagne,zucche ecc oltre ad aziende artigianali di grande qualità.
Ovviamente sarà incentrato molto sul vino e quindi avremo il piacere di ospitare l’Enoteca Regionale della Lombardia e vari produttori di vino.
Alcune informazioni sulla Saba tipico prodotto dell’Emilia Romagna, Marche e Sardegna.E’ uno sciroppo d’uva ricavato dal mosto appena pronto di uva bianca o rossa.Si era soliti accompagnare la Saba per i dolci casalinghi (Sabadoni), alla polenta, gnocco fritto, squisita con formaggi stagionati e saporiti, come condimento per insalata e come salsa per gelato alla crema e panna.

All’interno della manifestazione  previsto un importante momento di ristorazione nelle due giornate attraverso la riscoperta di ricette tradizionali e innovative, che prevedano l’uso della Saba e dell’Aceto Balsamico.Ecco il menu’ della manifestazione:

FINGER FOOD
Grana e Saba
Panino incontro tra mare e mosto
Torta salata funghi e Saba
Zucca, Salsiccia e Aceto Balsamico
PRANZO E CENA
Cappelletti emiliani con Pere, Cannella e Saba
Parmigiana di zucca alla Saba
Bocconcini di pollo alla Saba
Formaggio, Polenta e Cugnà
DOLCI
Sabadoni con Saba
Pinza dolce di Uva Fragola
Crepes al Savor

L’evento metterà in contatto il pubblico con i produttori, che daranno consigli su come meglio consumare il proprio prodotto attraverso gli abbinamenti, nonchè la storia e il percorso di produzione.

La manifestazione sarà altresì arricchita da eventi collaterali quali:
· Il giorno dell’inaugurazione vi sarà una sfilata in abito rinascimentale attraverso le vie del centro storico, verrà portata in trionfo la Saba;
· musici e sbandieratori
· laboratori
. dimostrazione pigiatura

Questo momento rappresenta senz’altro un momento culturale, poiché il cibo è cultura, di formazione in quanto i produttori spiegheranno la storia del prodotto e tutto il percorso di produzione, stesso momento di formazione durante la pigiatura, riservata ai più piccoli come momento ludico e di conoscenza del percorso dal chicco alla tavola ed in questo caso alla Saba nonché di sviluppo economico per le aziende allargando sempre più la produzione, a Ferrara vi erano solo due aziende che lo producevano, ora altre aziende si sono messe in gioco ed hanno iniziato a produrlo.

La manifestazione è ideata da Adelaide Vicentini ed organizzata con la Contrada Rione San Paolo

L’entrata alla manifestazione è libera.
http://www.facebook.com/nonsolosaba

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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