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Da Organizzatori

Attesi centinaia di esemplari: per rendere i nostri amati compagni di vita a quattro zampe i veri
protagonisti
Lido delle Nazioni. Anche quest’anno al Lido delle Nazioni si terrà il raduno nazionale dei West
Highland White Terrier, una delle razze canine più apprezzate per le quali è nato da ormai qualche
anno anche un social network tutto dedicato a loro: Westy.it
Nove anni fa, proprio mentre Facebook entrava nelle case di tutti, una coppia amante della razza
decise di aprire un social network riservato ai westy. Fin qui non ci sarebbe niente di strano; il fatto
è che a registrarsi e a parlare sono proprio loro, i piccoli cani bianchi. E parlano di tutto, di salute,
alimentazione, vizi e virtù, viaggi e consigli. Scrivono attraverso i loro “umani” e ne raccontano
anche pregi e difetti.
Per chi non sapesse quali sono i West Highland White Terrier, ve lo spiego subito: sono quei nanetti
bianchi col tartufo e gli occhietti neri e quella codina dritta tutta da tirare. Sono dei cagnolotti dolci
dal carattere vivace, allegro e determinato. Sono degli adorabili tenaci terrier, che portano il loro
dna in tutto quel che fanno: sono cani da caccia – da tana – con addosso un vestito di seta.
E proprio dal 15 al 17 Settembre presso l’Hotel Club Villaggio Spiaggia Romea al Lido delle
Nazioni si terrà il Nono Raduno Nazionale. Tre giorni di festa. Musica, passeggiate, concorsi dove
non servono pedigree o toelettature particolari, basta essere bianchi, con la codina dritta all’insù e le
orecchie a punta.
Il Raduno Nazionale è un’occasione per conoscere tante persone innamorate di questa splendida
razza e per regalarsi un’esperienza indimenticabile. Raccoglierà tanti quadrupedi, con bipedi
appresso, per un unico motivo: il piacere di stare insieme.
Nessuna gara, se non per puro divertimento. Nessuna sfilata, se non per pavoneggiarsi. Nessun
giudizio ufficiale, se non per spuntare qualche risata. Protagonisti saranno i westy e gli estimatori di
questa razza, che aumentano di giorno in giorno. I concorsi e le attività coinvolgeranno tutti
regalando emozioni e divertimento all’insegna dell’amicizia e della spensieratezza.
Il Raduno Nazionale rappresenta anche l’occasione per dare un volto e una pelliccia a degli amici
virtuali. Si, perché, come tutti i social network, gli iscritti hanno una identità virtuale che corre sul
web ma la residenza è ovunque nel mondo. Il sito permette di pubblicare foto e racconti per farsi
conoscere ma le occasioni degli incontri personali e canini sono impareggiabili.
Attraverso Westy.it, che attualmente consta di alcune migliaia di iscritti, sono nate amicizie, incontri
regionali ludici, attività di informazione e gestione di tutto rispetto, azioni di solidarietà e lodevoli
iniziative di volontariato. La più recente è Missione Canili, che sarà presente anche al Nono Raduno
Nazionale e provvederà a raccogliere materiale e cibo da consegnare agli amici pelosetti meno
fortunati.
Ma, come funziona Missione Canili? In occasione di ogni raduno, ogni partecipante dona qualcosa a favore dei pelosi senza famiglia ospitati in un canile o rifugio della zona. Si raccolgono cibo,
guinzagli, ciotole, cucce, asciugamani, coperte, stufette, farmaci, giochini… Vanno benissimo le
cose usate, ciò che i nostri cagnolini non usano più o un po’ del nostro superfluo. In meno di due
anni sono stati donati ai canili oltre 1000 Kg di alimenti.
E quest’anno il grande evento sarà il Matrimonio Westyfero, un matrimonio un po’ particolare ma pieno
di affetto e sentimenti: un Raduno all’insegna dell’amore sotto molteplici punti di vista.
Se hai un West Highland White Terrier e vuoi conoscere centinaia di altri proprietari di questa
bellissima razza canina, ti aspettiamo insieme al tuo westy il 15-16-17 Settembre al Lido delle
Nazioni (FE) per il Nono Raduno Nazionale di Westy Social Network.
Per Informazioni:
Laura Bonetti
Email: raduno@westy.it
Web: www.westy.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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