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Da: Organizzatori

Magia e solidarietà: torna Novembre Magico di Stileventi

Ospiti internazionali del mondo dell’illusionismo a sostengo di IBO Italia

Ferrara, 14 ottobre – Dal 5 novembre al 17 dicembre, Ferrara e la sua provincia saranno avvolte dal mistero dell’illusione, della prestidigitazione, dal fascino di macchine incredibili che trasformano la realtà in finzione e l’impossibile in possibile. È Novembre Magico, il festival della magia lungo un mese, che inaugura a Migliarino, per poi fare tappa a Ferrara e terminare a Copparo, a dicembre.

Il Festival è ideato e realizzato da Stileventi come manifestazione di solidarietà a sostegno di IBO Italia: un’iniziativa dedicata al largo pubblico, che avvicina le famiglie al mondo della magia professionale, creando quell’effetto “sorpresa” che rende un’esperienza indimenticabile.

Due i protagonisti indiscussi di questo format: l’arte magico-illusionistica e la solidarietà. Sotto la sapiente mano del direttore artistico Andrea Baioni, illusionista e vice-presidente del Club Magico Italiano e di Roberto Ferrari, fondatore di Stileventi, prestigiatore e formatore nella tecnica della wow experience, Novembre Magico è cresciuto fino a diventare un punto di riferimento nel panorama italiano degli spettacoli di magia e grazie alla disponibilità dei suoi creatori, oggi è un’importante occasione per la raccolta fondi e la sensibilizzazione dei cittadini sull’attività di IBO Italia.

«Il Comune di Ferrara e il Consorzio Visit Ferrara – spiega Roberto Ferrari – sono partner patrocinanti della manifestazione. Grazie alla loro disponibilità e collaborazione, Novembre Magico è diventato un format unico nel suo genere, di grande successo e significativo anche dal punto di vista ricettivo-turistico, per la città estense».

Il tema di questa edizione è la magia nel cinema e a Ferrara si sogna in un’atmosfera gotica alla Tim Burton. Quattro gli artisti dell’illusionismo e della prestidigitazione famosi in tutto il Mondo che parteciperanno a questa “maratona” di solidarietà a favore del Centro Educativo Pinocchio di Panciu in Romania. Si tratta del duo Disguido, geniali attori-maghi che hanno fatto dell’arte della chapeaugraphie il loro cavallo di battaglia; di Matteo Cucchi, stupendo nella micromagia, l’arte di affascinare soltanto con l’utilizzo di piccoli oggetti e delle mani; di Alberto Giorgi, mago illusionista che rapisce il pubblico con le sue ambientazioni tra Orson Welles e Jules Verne ispirate alle macchine incredibili de La leggenda degli uomini straordinari; sino ad arrivare alla più poetica sand art di Oscar Strizzi, che utilizza le sue mani come pennelli di sabbia: direttore d’orchestra di migliaia di granelli, che plasmano immagini in continua trasformazione.

E la magia è anche la mostra Illusionarium allestita dal 23 al 27 novembre presso le gotiche Grotte del Boldini, che offrirà a tutti i partecipanti un’esperienza diretta su quanta professionalità e studio ci sono dientro al mondo dell’illusione. Grazie alla sapiente arte di Carlo Faggi, prestigiatore e illusionista, che accompagnerà i visitatori lungo il percorso della mostra alla scoperta dei “trucchi” magici costruiti dallo stessi ideatore, che nascondono statue gigantesche, tagliano teste, mostrano realtà improbabili sfruttando i sensi e le percezioni umane.

E dal momento, che la magia è un linguaggio universale parlato in tutto il Mondo e da tutte le fasce di età, Novembre Magico si rivolge anche alle scuole, diventando un’occasione per mostrare ai ragazzi delle classi superiori quanto la magia sia affine e sfrutti le infinite possibilità della scienza, della fisica, della chimica. In particolare, gli studenti del Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara saranno coinvolti anche nel concorso Artemagia. I ragazzi del triennio saranno chiamati a realizzare opere pittoriche sul tema “la magia nella storia dell’arte”, i loro lavori saranno valutati da una giuria tecnica e da una giuria popolare e i migliori quattro verranno premiati con altrettante borse di studio donate da Emilbanca.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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