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da: ufficio stampa Cna Ferrara

L’incontro, finalizzato allo scambio di esperienze e informazioni, è organizzato dalla Cna dell’Area di Copparo e dai Giovani Imprenditori per venerdì 8 maggio, alle 18, presso il Ristorante Fuori Mano di Copparo

Conoscersi per scambiare idee ed esperienze è la finalità dell’incontro, organizzato dalla Cna dell’Area di Copparo – Berra e da Cna Giovani Imprenditori, con il supporto di UniCredit, per venerdì 8 maggio, alle ore 18, con il titolo “Easy to meet, enjoi your business”.
L’iniziativa, che si terrà presso il Risto lounge cafè “Fuori mano” in viale Po, 101 a Copparo, vedrà protagonisti giovani imprenditori della zona, alla testa di aziende del territorio operanti in diversi settori di attività.

Si tratta di Caterina Lambertini, di R&B Domustua di Tresigallo (bed and breakfast), Monica Baraldi, della Cme srl di Formignana (impresa di stampaggio e profilatura metalli), Paolo Marzola della Marzola Spedizioni srl di Copparo (spedizioni), Marcello e Michela Grillanda, della Grillanda Aldo Idromineraria di Ro (perforazione pozzi artesiani), Michele Govoni della Govoni sas di Formignana (cablaggi elettrici), Enrico Bighi, della Delta Progetti srl di Berra (impianti industriali e componenti macchine agricole).

“L’iniziativa Easy To Meet – spiega Federica Bordin, presidente dell’Area Cna di Copparo – Berra e vice-presidente provinciale dell’Associazione – ha il triplice scopo di fornire una vetrina alle imprese giovani e dinamiche del nostro territorio, favorire, con uno spirito nuovo e diverso, le relazioni tra gli imprenditori associati in modo da creare e sviluppare lo scambio di esperienze e idee innovative e, infine, nel caso specifico del Copparese, evidenziare i passaggi generazionali di successo”.

L’economia del territorio per UniCredit, sponsor dell’incontro di Copparo, è sempre in primo piano. “Ad essa – afferma Luciano Resciniti, direttore dell’Area Commerciale UniCredit di Ferrara – è dedicato l’impegno che il nostro Istituto, per mission e per attitudine, mette al servizio della comunità attraverso l’esperienza di consulenti specializzati, una capillare distribuzione sul territorio, la solidità e le potenzialità di un grande Gruppo internazionale che ha radici ben salde nelle aree in cui è presente e per le quali lavora da sempre con l’obiettivo di sostenerne lo sviluppo e la crescita.
Con questa iniziativa che ci vede ancora una volta al fianco di Cna, confermiamo la nostra attenzione alle giovani imprese del nostro territorio, dando loro la possibilità di raccontare la propria storia di successo, di farsi conoscere e farci conoscere le proprie esigenze al fine di poter costruire insieme un percorso di concreto sviluppo”.

“Easy to meet” è, tra l’altro, la tappa di un percorso intrapreso, già da alcuni mesi, dai Giovani Imprenditori della Cna nella provincia di Ferrara, mirato a creare una ampia rete di giovani imprese, facendo comprendere, al tempo stesso, alle rispettive comunità locali che nel proprio territorio operano aziende innovative, create da giovani, che fanno cose apprezzate dai mercati.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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