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da: Ufficio Stampa Coop Adriatica

Coniugare l’aspetto economico con la partecipazione, i progetti sociali, la solidarietà e l’innovazione. Questi i temi al centro dell’evento di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense “Soci 3.0: insieme per prenderci cura del futuro”

Un appuntamento che, per la prima volta, ha visto riunite oltre 650 persone tra rappresentanti sociali e dirigenti di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense, le tre cooperative di consumatori che il 1° gennaio si fonderanno in Coop Alleanza 3.0. È l’evento “Soci 3.0: insieme per prenderci cura del futuro”, che si è svolto oggi a Rimini. Oltre agli esponenti delle tre cooperative ha preso parte all’incontro anche una delegazione di Coop Sicilia.
L’incontro è stato dedicato al confronto sugli elementi che contraddistingueranno le politiche sociali di Coop Alleanza 3.0, che conterà oltre 2,7 milioni di proprietari: i suoi soci. Al centro dell’appuntamento, in particolare, la sfida della partecipazione, in una realtà che sarà presente in 12 regioni, con oltre 400 negozi e 22 mila dipendenti; in una grande cooperativa, infatti, anche la partecipazione è una risposta ai bisogni dei soci. Tra i temi della giornata, inoltre, la formazione e l’innovazione, essenziali per affrontare il futuro, la solidarietà e l’attenzione alle fasce sociali più deboli, come tratto distintivo del cooperare, anche e soprattutto in momenti in cui la povertà si acuisce. Coop Alleanza 3.0, infatti, è un’impresa fatta di persone, che si uniscono per raggiungere obiettivi che da soli non riuscirebbero a ottenere, esattamente come hanno fatto tanti cooperatori nella storia. Lo scopo è quindi quello di sempre: garantire benessere e vantaggi a tutti i soci, continuando a operare sui territori, oltre che con i negozi, con attività sociali, culturali, educazione al consumo consapevole e alla legalità, lotta allo spreco e solidarietà. Tutti i progetti e le attività continueranno ad essere condivisi e attuati insieme ai soci volontari e alle comunità locali.
La giornata si è aperta con gli interventi dei tre vicepresidenti e direttori soci di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense – rispettivamente Elio Gasperoni, Mirco Dondi e Dino Bomben – seguita dalle relazioni di Enzo Risso, direttore scientifico di SWG su “Le sfide della partecipazione e dell’engagement” e di Stefano Laffi, ricercatore dell’agenzia di ricerca sociale Codici, dedicata a “Le sfide della formazione”. L’appuntamento è continuato quindi con Luca De Biase del Sole 24 Ore, con l’intervento “Fare innovazione”, e Andrea Brandolini, capo servizio delle analisi statistiche della Banca d’Italia, con la relazione “La società italiana e la povertà”. La conclusione è stata affidata ai presidenti delle tre cooperative – Adriano Turrini, Paolo Cattabiani e Mario Zucchelli – insieme dell’amministratore delegato alla Gestione di Coop Estense, Massimo Ferrari. A condurre la giornata è stata Maria Latella, giornalista di Sky Tg 24.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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