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Da ufficio stampa Meis

Oggi, alle 17.00, il Viaggio della Memoria di Giovanni Bloisi, il ciclista di Varano Borghi (Varese) che lo scorso 19 marzo è partito dal suo paese in direzione Gerusalemme, fa tappa a Ferrara, davanti al muretto del Castello Estense. Ad accoglierlo là dove, all’alba del 15 novembre 1943, undici oppositori ed ebrei ferraresi furono fucilati dai fascisti, saranno il Vicesindaco Massimo Maisto, il Presidente e la Direttrice del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, Dario Disegni e Simonetta Della Seta, e la Presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea – ISCO di Ferrara, Anna Quarzi.

L’itinerario di Bloisi punta allo Yad Vashem, l’Ente israeliano per la Memoria della Shoah, dove il 24 aprile, in occasione dello Yom HaShoah (Giornata del ricordo dell’Olocausto, secondo il calendario ebraico), incontrerà il Presidente dello Stato d’Israele, Reuven Rivlin. Nel mezzo del cammino, una ventina di soste in Italia e in Grecia, tra luoghi-simbolo della follia nazifascista e incontri con gli studenti e con la cittadinanza, per onorare le vittime delle persecuzioni e far conoscere la storia di Sciesopoli: la colonia montana di Selvino, in Val Seriana, fiore all’occhiello della propaganda mussoliniana, che tra il 1945 e il 1948 la legge del contrappasso trasformò in riparo per ottocento bambini ebrei orfani, reduci dai campi di concentramento, facendo ripartire da lì le loro vite. Sciesopoli è oggi un complesso fatiscente e l’iniziativa di Bloisi si inserisce tra quelle promosse dal Comune di Selvino, dallo storico Marco Cavallarin e da alcuni degli ex “Bambini di Selvino”, per strapparla all’oblio e all’incuria.

La bike ride, che impegnerà Bloisi fino al 3 maggio (il traguardo è Tel Aviv), è organizzata in collaborazione con il Comune di Selvino e l’ANPI di Magenta, mentre la fermata a Ferrara è promossa dal MEIS e dall’ISCO.

Non è certo la prima impresa che questo ciclista, abituato ad affrontare percorsi di lunghezza variabile tra i 2.500 e i 4.500 chilometri, dedica alla Memoria. Lo ha già fatto, ad esempio, lo scorso anno, quando in trentacinque giorni ha visitato dieci campi di concentramento nazisti in Europa. E ora Bloisi porterà la propria testimonianza in altri luoghi non solo di segregazione e umiliazione, come il Memoriale della Shoah di Milano (ex binario 21), Fossoli, Arcevia, Casoli e Alberobello, ma anche di rinascita, come Tze’elim, il kibbutz dove i bimbi di Sciesopoli furono rimpatriati dopo il 1948.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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