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Da organizzatori

Sabato 18 febbraio con gli attori Ciocchetti e Giammarini, i testi selezionati dal regista Civati

On Chekhov”, una serata dedicata a scoprire alcuni dei racconti più affascinanti e meno noti al grande pubblico del celebre drammaturgo russo. Sabato 18 febbraio alle 21 il teatro Ferrara Off ospiterà la mise en espace di quattro testi: “Il racconto della signorina N.N.”, “Lo scherzetto”, “Prima delle nozze” e “L’attore tragico”.L’interpretazione sarà affidata a Francesca Ciocchetti e Cristian Giammarini, due fra i più interessanti attori della scena italiani contemporana, che tornano insieme su un palcoscenico ferrarese a dieci anni di distanza dall’indimenticabile spettacolo Itaca” di Botho Strauss, diretto da Luca Ronconi, dove vestivano rispettivamente i panni di Penelope e Antinoo.

La particolare selezione è stata curata appositamente per questo appuntamento dal regista Paolo Civati, che nella stessa giornata – dalle 10 alle 18, sempre nello spazio performativo di viale Alfonso I d’Este 13 – condurrà un workshop di drammaturgia per registi, scrittori e attori, durante il quale si analizzerà la struttura narrativa di “Zio Vanja” per intercettarne le direzioni e le contraddizioni, oltre che le possibili interpretazioni.«Anton Chekhov è senza dubbio uno dei più conosciuti e importanti autori di teatro: “Zio Vanja”,Il Giardino dei ciliegi” o Il gabbiano”, giusto per citarne alcuni, rimangono ancora oggi fra i testi più rappresentati sui palcoscenici di tutto il mondo – racconta Civati -. Ciò che raramente viene portato in scena è invece l’immenso patrimonio di racconti che scrisse per varie riviste dal 1879 al 1887, se ne contano addirittura 650. Tra questi lo stesso Chekhov ne scelse ‘solamente’ 250 da inserire in un’unica raccolta, pubblicata per la prima volta dall’editore Marks».

«L’idea di organizzare questo doppio appuntamento viene dalla volontà di rappresentare per la città non solo un punto di riferimento per la fruizione culturale, ma un vero e proprio centro di formazione e produzione» racconta Giulio Costa, regista nonché responsabile delle produzioni di Ferrara Off. «Civati sarà al teatro di Occhiobello venerdì 17 febbraio con “I conigli non hanno le ali” e la sera successiva assisterà assieme a noi alla mise en espace dei racconti di Chekhov. Abbinare all’appuntamento serale un approfondimento capace di stimolare e far crescere chi a Ferrara si dedica al nostro stesso mestiere ci è sembrata un’occasione da non perdere. Legare il programma della stagione al calendario dei workshop ci permette di creare una relazione più profonda con gli ospiti che abbiamo il piacere di accogliere, ma anche con il pubblico che ci segue con sempre maggiore fiducia e fedeltà, oltre che con la rete di ottimi professionisti che vorremmo crescesse assieme a noi».

Il costo del laboratorio è 50 euro per i soci Ferrara Off, 60 euro – comprensivi di tessera 2017 – per i non soci. L’ingresso allo spettacolo costa 8 euro per i soci Ferrara Off, 5 euro per gli under20, 10 euro – comprensivi di tessera 2017 – per i non soci. Per prenotazioni e iscrizioni scrivere a info@ferraraoff.it oppure telefonare al numero 3336282360.

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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