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NON SOLO LUSSO. OLTRE IL 25% DEI PRODOTTI CONTRAFFATTI AL MONDO È COSTITUITO DA PRODOTTI DI ELETTRONICA E TELEFONIA.

DAVIDE ROSSI, PRESIDENTE OPTIME: “IL VIRUS DELLA CONTRAFFAZIONE È STATO PER ANNI SOTTOVALUTATO, IN QUANTO CONSIDERATO
FENOMENO RELEGATO AL LUSSO. NON È COSÌ: È UN’EPIDEMIA CONTAGIOSA CHE RIGUARDA TUTTE LE CATEGORIE MERCEOLOGICHE.
OPTIME LAVORA QUOTIDIANAMENTE PER TUTELARE I CONSUMATORI E IL MERCATO DELL’ELETTRONICA IN ITALIA”.

Davide Rossi, Presidente Federazione Optime, dichiara: «Secondo un rapporto Censis del 2017 realizzato per il Ministero dello Sviluppo Economico ‘‘Il mercato del falso in Italia vale 6,9 miliardi di euro. Produrre e commercializzare gli stessi prodotti nei circuiti dell’economia legale comporterebbe 100.000 unità di lavoro in più (circa il doppio dell’occupazione, ad esempio, dall’intera industria farmaceutica). Senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi (un valore quasi uguale, ad esempio, a quello generato dall’intera industria metallurgica). L’emersione della contraffazione significherebbe anche un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette (su impresa e lavoro) e indirette (Iva), perché oggi il mercato del falso sottrae all’erario 1,7 miliardi di euro”.

Sono dati allarmanti. E non va dimenticato che, oltre ai danni per l’economia, le merci contraffatte sono spesso potenzialmente dannose per la salute di chi le utilizza. Il commercio online di fatto consente maggiore libertà di azione alla criminalità, che dilaga in rete contando sulla difficoltà di controllo da parte delle autorità competenti. E sovente il consumatore si imbatte in prodotti contraffatti in modo del tutto fortuito. Nel settore dell’elettronica il fenomeno riguarda principalmente gli accessori e la componentistica.

Servono azioni di controllo mirate: per questo motivo, per tutelare i consumatori e il mercato nel suo complesso, i principali operatori del retail di prodotti elettronici, sotto l’egida della associazione di categoria Aires e di Confcommercio-Imprese per l’Italia nazionale, hanno dato vita a OPTIME, Osservatorio per la Tutela del Mercato dell’Elettronica in Italia, nato proprio con la finalità, lavorando di concerto con le Forze dell’Ordine e con tutti gli organismi di controllo, di evidenziare i fenomeni illegali: non ci limitiamo a osservare e studiare i fenomeni di illegalità riscontrati nel mercato ma, in presenza di elementi certi e concordanti, presentiamo segnalazioni, esposti ed eventualmente anche denunce alle Autorità competenti e alla Magistratura».

Da Ufficio stampa Meridian Communications Srl

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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