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Da Cai

Domani sera, martedì 30 maggio, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Fabrizio Ardizzoni e Federico Margelli apriranno le iscrizioni alla gita denominata Ortigara cent’anni dopo: 1917-2017, prevista per domenica 25 giugno.
La meta dell’escursione e’ uno dei luoghi simbolo della Grande Guerra, l’Ortigara, anche detto Calvario degli Alpini, sull’Altopiano dei Sette Comuni, tristemente famoso per l’assurdo olocausto consumatosi in pochi giorni di battaglia e per una conquista inutile.
Partendo nei pressi di Asiago, tramite una mulattiera militare si salira’ a cima della Caldiera attraversando le postazioni militari italiane di prima retrovia del fronte dell’Ortigara; un tratto dell’alta via degli Altopiani condurrà la comitiva al passo dell’Agnella, da cui si potra’ apprezzare un’ampia veduta sulla Valsugana. Attraverso la galleria Biancardi si giungerà al Cippo Austriaco e subito dopo alla Colonna Mozza di Cima Ortigara.
Dopo una sosta presso le postazioni della cruentissima battaglia che si combatte’ tra il 10 ed il 17 giugno 1917 e che costo’ la vita a trentamila soldati, si scenderà al Baito Ortigara percorrendo il Sentiero della Pace, passando anche dalla chiesetta del Lozze, nel cui Ossario sono conservate le spoglie dei militari periti nella zona, e si farà infine ritorno ad Asiago.
Insieme ai direttori di gita, sarà presente Giandomenico Stella di Gallio, profondo conoscitore dei luoghi e delle vicende storiche collegate alla battaglia dell’Ortigara.
La partenza in pullman e’ prevista alle 6.30 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro attorno alle 20.30

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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