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Da ufficio stampa Lega Nord Emilia

Volantino con il Papa del candidato Pd Vaccari, il segretario della Lega Emilia Vinci: «Dal Santo Padre prende solo ciò che gli fa comodo, cioè l’immigrazione, trattata in modo fallimentare dai governi di centrosinistra. Ma non parla del 30% dei reati commessi dai clandestini»

(Reggio Emilia, 14 feb. 2018) – «Da che pulpito arrivano le accuse di partito “in affanno e vuoto di idee”». La Lega Emilia replica al candidato Pd al Senato, Stefano Vaccari (collegio uninominale Cento-Alta Ferrarese-Bassa Modenese), sulla propaganda svolta attraverso volantini con gli adesivi dei volti del Papa, di leader del Pci, vittime di mafia e partigiani.

Il segretario della Lega Emilia, Gianluca Vinci (candidato nel proporzionale nel collegio Piacenza-Parma-Reggio) aveva criticato il Pd dicendo che il volantino offendeva la memoria delle vittime di mafia e che si stava tirando per la giacca addirittura il Papa nella campagna elettorale, dove il centrodestra contrappone Emanuele Cestari a Vaccari.

«La Lega fa finta di non comprendere dice il candidato Pd – afferma Vinci – ma anche il partito renziano recita a soggetto. Infatti, di Papa Francesco il centrosinistra prende solo ciò che gli fa comodo. E in questo caso, guarda un po’, l’applauso al Santo Padre va solo per ciò che dice sull’accoglienza, non per ciò che afferma su famiglia, educazione, rispetto dei generi, lotta alla corruzione o alle mafie. Peccato che il Pd abbia puntato sull’immigrazione, perché il fallimento delle politiche dell’accoglienza e dell’integrazione dei governi di centrosinistra sono sotto gli occhi di tutti. Compreso il 28,8% dei reati commessi da immigrati (Viminale, dati 1° agosto 2016-31 luglio 2017), per lo più clandestini. Pardon, non in regola con il permesso di soggiorno…».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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