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Oggi domenica 27 maggio 2018 dalle 18,30 alle 20,30 scendiamo in piazza per una “passeggiata” per la democrazia.
Ritrovo in Piazza Municipale
Solo con una Costituzione in mano, senza slogan, senza bandiere, senza megafoni

La democrazia, i cittadini e la solidarietà valgono di più dello spread e dei mercati

Carissimi cittadini ferraresi e carissimo Presidente della Repubblica italiana,
riteniamo che ci siano momenti nella storia di un Paese in cui sia importante intervenire per affermare che noi cittadini ci siamo, osserviamo e capiamo le azioni della politica.
Riteniamo che questo sia uno di quei momenti, delicati e importanti, per farlo.
Vogliamo con tutta forza difendere la democrazia e la nostra Costituzione.

Il 4 marzo il popolo italiano ha votato. E noi come Gruppo cittadini economia di Ferrara abbiamo espresso liberamente il nostro voto coprendo tutto l’arco dei partiti. Quindi saremo molto chiari: noi non vogliamo prendere posizione pro o contro i partiti che attualmente stanno cercando di formare un governo. La nostra presa di posizione vuole difendere la democrazia, cioè il volere espresso dal popolo italiano.

Vogliamo esprimere in modo chiaro e convinto che per noi le persone, le famiglie e le imprese italiane e soprattutto il futuro dei nostri giovani sono più importanti dello spread, dei “mercati finanziari”, delle Agenzie di Rating. Presidente noi non abbiamo paura. Siamo un popolo di lavoratori, abbiamo costruito un paese fantastico e delle imprese bellissime e lo rifaremo con lo stesso spirito dei nostri padri e nonni.

Vogliamo esprimere in modo chiaro che siamo pronti a costruire e ricostruire il nostro paese. Pretendiamo che economia e finanza, le banche, la Banca Centrale siano al servizio dei cittadini e non il contrario. Presidente noi siamo pronti.
Conosciamo la macroeconomia e sappiamo cos’è la moneta, il debito pubblico e sappiamo quali strumenti di politica economica e monetaria possiamo mettere in atto fin da subito. Possiamo costruire un paese solidale, accogliente e industrioso. Un paese di cooperazione e non competizione. Sappiamo come usare l’emissione monetaria per uscire dal potere ricattatorio dei mercati, abbattere le attuali superstizioni sul debito pubblico e far sì che la nostra operosità sia più importante del denaro che è solo l’unità di misura della nostra operosità.

La democrazia va difesa e per questo desideriamo dire che noi ci siamo. Lo faremo insieme oggi domenica 27 maggio dalle 18,30 a Ferrara

Sede G.ECO.FE

Via Ferrariola c/o C.S.V. Agire Sociale
FERRARA

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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