Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il Gruppo Iren attiverà 90 tirocini e assumerà almeno 60 giovani. L’assessore Patrizio Bianchi: “Un ulteriore passo nell’attuazione di Garanzia Giovani in Emilia-Romagna”

Il Gruppo Iren si impegna nei prossimi due anni ad attivare 90 tirocini e ad assumere almeno 60 giovani. Lo stabilisce il protocollo d’intesa siglato oggi dall’assessore regionale al Lavoro e Formazione Patrizio Bianchi e il presidente del Gruppo Iren Francesco Profumo.
Il protocollo regionale – preceduto da un protocollo tra Iren e il Ministero del lavoro per promuovere le iniziative previste dal programma Garanzia Giovani – si fonda sulla convinzione che la collaborazione tra le istituzioni e le imprese, chiamate a investire responsabilmente nel futuro dei giovani, sia condizione decisiva per lo sviluppo del sistema economico e produttivo.
“Un primo importante protocollo con un’azienda del territorio – ha detto l’assessore Patrizio Bianchi – e un ulteriore passo nella realizzazione del Programma Garanzia Giovani in Emilia-Romagna per generare sviluppo e creare futuro e garantire ai più giovani di poter crescere in una regione europea, che nella crisi e nelle trasformazioni in corso ha saputo cogliere le potenzialità per identificarsi con le migliori espressioni del cambiamento. È uno degli principi assunti con il Patto per il lavoro tra tutte le componenti della società regionale, che impegna la Regione a dare piena attuazione al Programma europeo e, concluso il programma, a valorizzare l’esperienza maturata, mantenendo un’offerta mirata e sistematicaverso i giovani attivando misure rispondenti alle specificità e ai bisogni della società e del territorio regionali”.
“La firma di questo protocollo – ha dichiarato il Presidente del Gruppo Iren Francesco Profumo – è un atto concreto finalizzato alla valorizzazione di competenze e risorse sia per il presente che per il futuro, nell’ottica di una crescita sempre più partecipativa fra azienda e territorio”.
Obiettivi generali condivisi nel protocollo sono ampliare le opportunità di realizzare esperienze di formazione nei contesti lavorativi attraverso il tirocinio per qualificare i percorsi di transizione tra formazione e mondo del lavoro e valorizzare i contratti di lavoro a forte contenuto formativo quali l’apprendistato di primo e terzo livello.
Con questo protocollo IREN pertanto, da tempo impegnata in attività di responsabilità sociale, dà avvio all’assunzione di almeno 60 giovani con contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, di apprendistato professionalizzante e di alto apprendistato, e all’attivazione di 90 tirocini nelle sedi emiliano-romagnole del gruppo privilegiando i giovani iscritti a Garanzia Giovani. A partire dalle sperimentazioni già messe in atto in Emilia-Romagna, Iren si impegna anche a realizzare azioni di formazione duale.
Alla Regione spetta il compito di accompagnare l’attivazione delle misure, facilitando l’incontro tra l’impresa e i giovani iscritti al programma e, a fronte dell’attivazione di contratti di alto apprendistato, finanziare l’offerta formativa per l’acquisizione di una laurea, di un master e di un dottorato di ricerca e l’incentivo connesso a tale scelta.
Il protocollo prevede infine l’impegno dell’Emilia-Romagna a valutare con le Regioni Piemonte e Liguria (in cui sono collocate altre unità produttive del Gruppo IREN) la possibilità di una gestione coordinata delle misure previste dal programma Garanzia Giovani.
Garanzia Giovani in Emilia-Romagna:
Avviato il 1 maggio 2014, il programma ha intercettato 53.485 ragazzi e ragazze di cui 44.217 in possesso dei requisiti e interessati a partecipare ad una delle misure offerte dal Programma nel nostro territorio.
Di questi 29.021 sono le persone già prese in carico, e 13.693 quelle a cui è stata erogata una misura di politica attiva, 4.261 hanno ricevuto una proposta formativa, 6.344 hanno avviato un tirocinio, 2.103 stanno svolgendo un’esperienza di apprendistato professionalizzante, 262 si sono impegnati nel servizio civile.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it