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da Organizzatori

Largo alla band più travolgente della Penisola, arrivano Lara Luppi e i suoi Jumpin’ Shoes. Un jazz tutto da ballare è quello che proporrà l’eclettico gruppo sabato 8 aprile per il penultimo appuntamento di “Tutte le direzioni in Springtime”, nell’ormai tradizionale quanto accogliente cornice del ristorante “Spirito” di Vigarano Mainarda (Ferrara).

Il loro sarà un piacevole ritorno nell’entroterra ferrarese. La divertente swing and jive band, già ospite nella precedente rassegna organizzata dal Gruppo dei 10, non smette mai di stupire, proponendo una serata “swingante” e piena d’energia. Tra le formazioni più longeve e famose del genere (quasi trent’anni di onorata carriera!), i Jumping’ Shoes rivisiteranno gli standard italiani ed americani con il sound delle orchestre da ballo degli anni ’40 e ’50, portando a Vigarano Mainarda lo spirito e la carica delle orchestre del Cotton Club nell’Età d’oro dello Swing. I Jumpin’ Shoes ci proiettano così direttamente in quegli anni sia con il suono che con gli occhi, con arrangiamenti sapienti ma anche un impeccabile look d’epoca.

Capitanati Lara Luppi, che di questo genere è ormai un’icona e un punto di riferimento in Italia, il gruppo trasporterà tutti indietro nel tempo, dritti nell’era dello swing e delle grandi orchestre che si esibivano nei locali zeppi di appassionati ballerini. Amati sia in Italia che all’estero, i Jumpin’ Shoes hanno partecipato anche ai programmi televisivi Quelli di Rai 2 e Zelig. La dimensione live, però, rimane la loro preferita. Ad accompagnare la voce di Lara Luppi sarà infatti l’immancabile orchestra di ben sei elementi (Simone Copellini alla tromba, Mario Parisini al sax tenore, Simone Pederzoli al trombone, Luca Savazzi al pianoforte, Marco Romagnoli al contrabbasso e Francesco “Frank” Coppola alla batteria), che proporrà classici di Duke Ellington, Benny Goodman, Louis Jordan, Cab Calloway, Louis Prima. Non mancherà però anche un doveroso omaggio allo swing italiano, da Giorni Kramer a Rabagliati, da Luttazzi a Buscaglione (cena alle 20.30 e a seguire concerto. Per info e prenotazioni: 0532 436122 e 3394365837).

Se quella di sabato allo Spirito sarà un’occasione unica per riscoprire il jazz come musica da ballo, una serata in grado di far ‘saltare le scarpe’, appena qualche giorno dopo, mercoledì 12 aprile, all’Apollo Cinepark verrà proposto “Piani Paralleli”, il film concerto di Gianni Di Capua su Giovanni Mazzarino. Insieme al pianista, il film verrà introdotto da Alessandro Mistri, direttore artistico del Gruppo dei 10, dal regista Gianni Di Capua e da Valentina Gramazio di Jazzy Records.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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