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da Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara

Un’autentica leggenda della musica. Martedì 18 aprile – ore 20.30, Teatro Claudio Abbado – Chick Corea, fra i pianisti jazz più importanti di tutti i tempi, sarà per la prima volta ospite della città di Ferrara, con un concerto in solo piano, in esclusiva italiana, all’interno della rassegna Today di Ferrara Musica, dedicata alla musica del nostro tempo nel senso più ampio del termine (jazz, musica contemporanea, musica per il cinema, originali riletture del grande repertorio classico).

Nato a Chelsea, Massachusetts, il 12 giugno del 1941 da genitori di origine italiana, ha iniziato a studiare il pianoforte a quattro anni. Influenze di primo piano nella sua formazione sono quelle dei pianisti Horace Silver e Bud Powell mentre lo studio di Mozart e Beethoven ha ispirato la sua inclinazione per la composizione. Vincitore di 22 Grammy Awards, Corea ha raggiunto lo status di leggenda vivente dopo cinque decadi di eccezionale creatività e un talento artistico straordinario. Nel corso di una carriera estremamente prolifica, ha toccato un numero sorprendente di generi musicali: avanguardia, bebop, fusion, canzoni per bambini, musica da camera, fino a incursioni nella musica sinfonica, sempre mantenendo uno standard d’eccellenza di grande ispirazione. Dotato di uno spirito creativo instancabile, Corea continua a fare passi in avanti reinventandosi costantemente. Ogni suo concerto in solo è un evento imperdibile, durante il quale il grande maestro riesce a stabilire un rapporto magico col pubblico, a tal punto che le sue strabilianti doti di musicista sembrano passare in secondo piano e ci si trova immersi nella bellezza della musica in modo del tutto naturale. Tutto sembra facile e si rimane stregati da un repertorio vario nel quale si alternano omaggi ai grandi pianisti jazz, brani di classica e composizioni personali.

Corea ha sempre amato studiare i grandi pianisti jazz del passato, così come ama studiare Bach, Mozart o Scrjabin; con la passione che simili studi richiedono. Ciò che stupisce e conquista i pubblici di tutto il mondo è la gioiosa levità con la quale suona anche ciò che è più difficile. Il suo concerto in piano è forse la più felice esemplificazione del suo approccio alla musica.

Dice di sé: «Ho deciso quando ero giovane che avrei mantenuto il mio interesse per la musica sempre al massimo livello. Sono riuscito così – aggiunge – ad evitare di cadere nell’abitudine di fare sempre le stesse cose e tale scelta si è rivelata quella giusta. Mi sento onorato e fortunato di poter continuare a farlo e di essere in grado di vivere facendo ciò che prediligo».

Biglietti da 9 a 50 euro. Il giorno del concerto last minute dalle 18 (da 15 a 20 euro); speciale giovani entro i 30 anni: da 13 a 25 euro; giovani entro i 20 anni, 9 euro.
Info: tel. 0532 202675 – www.ferraramusica.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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