Skip to main content

da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

PER UNA NUOVA ADDIZIONE ESTENSE; RIPENSARE IL PASSATO PER PROGETTARE IL FUTURO.
Un nuovo polo culturale e storico nel cuore della città.
Da lunedì 7 a martedì 8 settembre, al Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara (via Ghiara, 36) si terrà il seminario internazionale Rethinking the Future of the “Addizione di Niccolò”, promosso dalla Cattedra UNESCO di Unife.

Come dice il Prof. Paolo Ceccarelli, Cattedra UNESCO di Unife: “Si tratta del secondo incontro di riflessione, dopo quello del 12 giugno scorso, sui problemi della progettazione e realizzazione di un nuovo polo culturale a Ferrara nell’area di grande importanza culturale e storica compresa tra San Francesco, Corso Giovecca, le mura, via Scandiana (corrispondente alla prima Addizione ferrarese di Niccolò, del 1386), partendo dall’occasione offerta dal restauro degli edifici dell’Università in via Savonarola. Anch’esso si fonda sullo spirito di confronto tra esperienze italiane e straniere, esplorazione di idee, proposte di ulteriori approfondimenti che caratterizza l’intero progetto; non intende fornire soluzioni, si propone piuttosto di far emergere problemi, di mettere a disposizione dei vari attori politici, economici e culturali e della cittadinanza possibili temi di riflessione e linee di lavoro, temi di approfondimento e dibattito. E’ una riaffermazione del ruolo specifico dell’Università, che non si sostituisce alle competenze dei governi locali e al ruolo dei cittadini, ma fornisce le basi per le loro decisioni. In questo nuovo incontro – dopo aver affrontato a giugno le vicende storiche, culturali e artistiche che hanno caratterizzato l’area – si esamineranno i problemi di natura economico-finanziaria, sociale, urbanistica e gestionale che un progetto di nuovo polo culturale può porre. Al seminario parteciperanno esperti stranieri ed italiani di strategie di sviluppo e gestione dei centri storici, del mercato immobiliare, di progetti di valorizzazione culturale di grande scala, di conservazione del patrimonio e di pianificazione urbanistica. Verranno presentate esperienze collegabili a quella ferrarese e si svilupperà un confronto di idee e proposte utile per i successivi sviluppi del progetto”.

Prosegue Ceccarelli: “Nei giorni successivi (da mercoledì 9 a sabato 12 settembre), sempre al Dipartimento di Architettura si terrà un workshop organizzato dall’International Laboratory of Architecture and Urban Design (ILAUD), a cui parteciperanno docenti e studenti di università italiane e inglesi allo scopo di mettere su carta le idee ed i problemi emersi negli incontri del 12 giugno e del 7-8 settembre e di renderli meglio comprensibili. Queste elaborazioni saranno alla base della presentazione del progetto che avverrà la sera di domenica 27 settembre, nel quadro di UniFestival, in piazza Trento e Trieste”.
Per informazioni: Maria Grazia Campantico cmpmgr@unife.it cell. 3351409739

tag:

UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it