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Da Origine Group

Orlandi, general manager di Origine Group: “Cercheremo nuovi partner nel corso di Asia Fruit Logistica”
Sono iniziate in questi giorni da parte di Origine Group le spedizioni via nave di pere a marchio Pera Italia verso i mercati del Far East (India, Malesia, Indonesia, Hong Kong) che hanno dimostrato interesse verso questa produzione di eccellenza tipicamente italiana. Le spedizioni fanno seguito alle campionature di prodotto inviate via aerea. Le varietà interessate sono William e Santa Maria.

I contatti con clienti e importatori di questi mercati sono nati anche durante le fiere del 2017, a partire da Fruit Logistica e Macfrut. La campagna informativa e promozionale sui mercati del far East – informa il general manager di Origine Group, Alessio Orlandi – è già in corso e “si cercheranno anche nuovi partner nel corso di Asia Fruit Logistica di Hong Kong (6-8 settembre) dove proporremo i nostri brand di eccellenza: Pera Italia oltre al già noto Sweeki per i kiwi premium”. A Hong Kong saranno presenti Alessio Orlandi con la sales manager Reen Nordin, oltre al consigliere delegato Alberto Garbuglia.

Sul brand Pera Italia si sta lavorando anche per preparare la campagna europea 2017-2018. Contatti sono già in corso con la Gdo italiana e straniera, in particolare di Germania e Francia. Sono già partite alcune spedizioni di Abate a marchio Pera Italia verso la Francia. “Siamo consapevoli di poter disporre di un prodotto premium e siamo certi di poter soddisfare il consumatore finale italiano e straniero con frutta di qualità coperta da un marchio di garanzia che può innalzare il valore percepito di un eccellenza Italiana”, conclude Orlandi.

Origine Group nasce il 7 agosto 2015 dall’alleanza strategica fra 9 aziende leader in Italia e in Europa nella produzione e commercializzazione di ortofrutta fresca. Il consorzio – fondato da Afe, Apofruit, Frutta C2, Gran Frutta Zani, Kiwi Uno, Op Kiwi Sole, Pempa-Corer, Salvi-Unacoa, Spreafico – è costituito da imprese già saldamente presenti sui mercati nazionali e internazionali, con un fatturato complessivo di oltre 1 miliardo di euro, che hanno unito le loro risorse per fornire un prodotto di qualità top, lavorando insieme su innovazione e nuove varietà per affacciarsi verso nuovi mercati emergenti. Questo nuovo polo dell’ortofrutta italiana parte focalizzando il suo interesse su due prodotti d’eccellenza del paniere ortofrutticolo nazionale, pere e kiwi il cui potenziale produttivo è di oltre 200.000 tonnellate di. Due i marchi a disposizione del consorzio: Sweeki per il kiwi e Pera Italia per le pere.

Web: www.peraitalia.it www.origine-group.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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