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Da Ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Pettazzoni e Piastra ( LN ) : Treni Sicuri allargare la gratuità del trasporto ferroviario anche agli appartenenti alle Forze Armate per garantire maggior sicurezza ai passeggeri.

La mobilità ferroviaria sul nostro territorio è in continua crescita. Sono oltre 31 milioni i passeggeri Emiliano Romagnoli che nell’anno 2017 hanno percorse le tratte ferroviarie della Regione. Purtroppo negli ultimi anni sono cresciuti gli atti di violenza nei confronti di passeggeri e personale ferroviario. Fonti di stampa affermano che ogni giorno all’interno delle carrozze ferroviarie si verificano due aggressioni.

Purtroppo c’è una forte carenza di personale delle Forze dell’ordine a discapito del presidio di convogli e delle stazioni ferroviarie con conseguente minor sicurezza e tutela di capotreni, controllori e passeggeri. Soprattutto è rischioso viaggiare di notte: molti passeggeri hanno paura di borseggi e furti, ma vivono anche l’incubo di incontrare bande di teppisti.

“Dal 2014 – spiega il consigliere del Carroccio Pettazzoni, la regione Emilia Romagna ha favorito l’accesso gratuito ai treni regionali al personale delle Forze dell’ordine, aumentando la percezione di sicurezza ai viaggiatori. In Lombardia, l’accesso gratuito è stato esteso anche agli appartenenti delle Forze Armate a condizione che prima di salire sul convoglio si devono qualificare al capotreno. In caso di necessità il controllore o lo stesso capotreno possono chiedere ai tutori dell’ordine, anche se fuori servizio, di intervenire in caso di situazioni di pericolo. Ritengo che anche la Regione Emilia dovrebbe valutare l’ipotesi di siglare un protocollo simile a quello firmato in Lombardia dove, dal 2017, è operativo il progetto Treni Sicuri che prevede l’impiego di 800 militari sulle rotte ferroviarie maggiormente trafficate e a rischio. Credo di interpretare il pensiero e l’interesse di milioni di viaggiatori, soprattutto pendolari, chiedendo alla Regione Emilia Romagna di ampliare la gratuità del trasporto anche alle Forze Armate e valutare altresì la possibilità di estendere l’operazione Strade Sicure – attiva in numerose città – anche sul comparto ferroviario “.

A dare maggior risalto alle dichiarazioni del consigliere regionale interviene il parlamentare Carlo Piastra “ Il problema della sicurezza per chi viaggia sui treni è fondamentale, dobbiamo garantire sia ai passeggeri che al personale di bordo una più ampia copertura contro i rischi di aggressioni o furti, soprattutto per che è costretto a viaggiare di notte. Pertanto mi farò carico di portare avanti questa battaglia in parlamento per garantire maggiore sicurezza a tutti i viaggiatori, controllori e capotreni. “.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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