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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

È stato presentato questa mattina, alla presenza del Vice Sindaco Denis Fantinuoli, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli, del responsabile dell’Ufficio Comunicazione di Area spa Mirna Schincaglia e della referente della Cooperativa Girogirotondo Arianna Meletti, l’edizione 2015/2016 di “Differenti…per natura”, il progetto di educazione ambientale che coinvolge ogni anno le scuole comacchiesi in un percorso didattico sul tema della raccolta differenziata, del riciclaggio e del riuso dei rifiuti.
“Area investe annualmente risorse in progetti di formazione e informazione sulla raccolta differenziata perché crediamo che non ci siano solo delle regole da seguire, ma anche un’educazione al senso civico da diffondere – ha sottolineato Mirna Schincaglia – Quest’anno abbiamo voluto allargare la platea dei partecipanti coinvolgendo tutte le scuole di Comacchio, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, comprese anche le paritarie, riuscendo a coprire praticamente tutto il territorio”.
Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di diversi laboratori didattici, composti da una parte teorica e da una parte pratica, diversificati per le differenti tipologie di classi. “Per le scuole dell’infanzia – ha raccontato Arianna Meletti – è previsto il laboratorio ‘Da rifiuti a rifiutili’, durante il quale i bambini si cimenteranno nella costruzione di giocattoli con materiale di scarto. Per le scuole primarie, invece, sono previsti tre laboratori: ‘Volta la carta’, con un percorso didattico alla scoperta del processo di produzione della carta riciclata, ‘Compostaggio all’arrembaggio’, per capire il concetto di biodegradabilità e cos’è e come si raccoglie il compost, e ‘Un mondo di colori’ per capire come si raccoglie e si riutilizza la plastica. Per le scuole secondarie di primo grado, infine, è già partito il laboratorio di riciclaggio creativo ‘Tra arte e scienza… l’atelier dell’equilibrio’, durante il quale i ragazzi hanno potuto realizzare diverse sculture e istallazioni a partire dai rifiuti prodotti nelle proprie case”.
Per tutte le proposte didattiche, sarà prevista anche un’introduzione al tema della biodiversità, particolarmente importante per chi vive in un’area dal grande valore naturalistico come il territorio vallivo di Comacchio. “Bisogna istillare nei ragazzi anche la consapevolezza di vivere in un ecosistema dal delicato equilibrio – ha spiegato ancora la referente della Cooperativa Girogirotondo – anche un piccolo gesto quotidiano, come riciclare e riutilizzare, contribuisce alla sua salvaguardia”.
“Le iniziative di ‘Differenti… per natura’ rendono protagonisti i bambini e credo che sia questo il modo migliore di coinvolgere le scuole – ha sottolineato l’Assessore Alice Carli – È un progetto che si inserisce perfettamente all’interno del percorso di educazione al rispetto già avviato su diverse tematiche dall’Amministrazione Comunale e che in questo caso riguarda il rispetto dell’ambiente e della convivenza civile”.
Anche il Vice Sindaco Denis Fantinuoli ha espresso così il suo apprezzamento: “vorrei ringraziare Area, la Cooperativa Brodolini e la Cooperativa Girogirotondo, per aver permesso anche quest’anno lo svolgimento di questi laboratori. Comacchio come ‘capitale del Delta’, va salvaguardata dal punto di vista ambientale e tutto ciò che favorisce un diverso approccio, anche culturale, alla sostenibilità è sempre ben accetto per l’Amministrazione Comunale”.
Il progetto “Differenti… per natura” proseguirà anche al di fuori delle scuole durante i festeggiamenti del carnevale 2016 a Comacchio, quando con un presidio e una scenografia fatta di personaggi fantastici, Area e la Coop. Girogirotondo coinvolgeranno bambini e famiglie in giochi stimolanti e introduttivi alla sostenibilità.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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