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Da organizzatori

Venerdì 24 febbraio ore 17:30 Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara in collaborazione con Circomassimo Arcigay Arcilesbica Ferrara e con Famiglie Arcobaleno
Anteprima TAG Festival 2017, Nicola Carone presenta il libro “In origine è il dono” (Il Saggiatore) Dialoga con l’autore Michele Giarratano

Negli ultimi quarant’anni il panorama della genitorialità si è declinato in combinazioni sempre più complesse e la riproduzione (etero)sessuale è diventata una tra le molte possibilità per avere figli. Questo cambiamento, già sancito dal sistema delle adozioni, è stato reso ancora più manifesto dagli sviluppi delle biotecnologie e dall’omogenitorialità. Tuttavia, per quanto le tecniche di procreazione medicalmente assistita consentano di diventare genitori senza il vincolo dell’accoppiamento sessuale, è impossibile non fare i conti con la differenza tra i sessi e il ruolo che questa ha nella riproduzione e nel tema della propria origine, così strettamente legato a quello dell’identità.
«E l’affetto immenso, per un dono da straniera mano?» domanda Edipo al Messaggero. Quando il dono del seme, dell’ovulo o dell’utero sono all’origine della filiazione, quali pensieri, affetti e immagini i genitori gay e lesbiche maturano verso i donatori e le donatrici di gameti e verso la portatrice? Possiamo parlare di «dono» se è prevista una ricompensa economica? E qual è il destino delle identificazioni sessuali se vengono a mancare le figure «concrete» del padre e della madre e la figura simbolica dell’accoppiamento sessuale maschio-femmina?
In origine è il dono racconta e chiarisce, approfondendoli, i risultati di anni di ricerche sulla genitorialità tramite procreazione assistita – argomento di numerosi dibattiti, di cui però molti e molte hanno ancora una conoscenza approssimativa – e interroga sul campo le esperienze di coloro che hanno vissuto in prima persona questa nuova e sorprendente possibilità: la presenza/assenza di un «terzo» nella propria vita, l’introduzione di un estraneo necessario al concepimento che, donando la propria biologia, aiuta a creare una nuova famiglia, entrando a far parte, in alcuni casi, della sua storia affettiva. Nicola Carone mette in dialogo medicina e psicologia, sociologia e mito, dando vita a un’indagine rigorosa che approfondisce scientificamente ciò che troppo spesso è affidato a conoscenze superficiali e a reazioni ideologiche e viscerali.

Nicola Carone è psicologo e dottorando di ricerca in Psicologia sociale, dello sviluppo e ricerca educativa presso la Sapienza Università di Roma. Nel 2016 è stato visiting scholar presso il Centre for Family Research dell’Università di Cambridge diretto da Susan Golombok. Insieme a Vittorio Lingiardi è autore di pubblicazioni nazionali e internazionali sui temi relativi all’omogenitorialità e alla procreazione medicalmente assistita.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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