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Da ufficio stampa Info Wunderkammer

Il progetto ridefinisce in maniera collettiva l’identità del quartiere Giardino, riqualifica uno spazio fisico dismesso come la darsena di Ferrara e sviluppa l’attitudine di giovani e adolescenti ferraresi alla condivisione

È possibile realizzare su quella che oggi è un’area pubblica, asfaltata e abbandonata, un nuovo prototipo di piazza che sia capace di ospitare colture e culture differenti? Parte da questa domanda il progetto Piazze d’Orti, ideato da Leonardo Delmonte e Manfredi Patitucci per il Consorzio Wunderkammer e coordinato e realizzato dallo stesso in collaborazione con l’APS Basso Profilo, CAI Club Albino Italiano, sezione di Ferrara, e Centro Mediazione-Ferrara Città Solidale e Sicura, con il coinvolgimento di diverse scuole del territoriocon referente Paola Chiorboli (Istituto Einaudi, scuola primaria Alda Cosa e scuola secondaria di primo grado Boiardo). Piazze d’Orti è parte integrante del progetto ANCI – Giardino Creativo, con il quale il Comune di Ferrara si è posizionato primo tra i 12 progetti finanziati in tutta Italia.

Attraverso molteplici azioni, alcune già avviate dallo scorso anno e altre che si svilupperanno fino ad agosto, il progetto Piazze d’orti intende contribuire al processo di trasformazione urbana in atto nell’area Giardino/Darsena, promuovendo le biodiversità e rafforzando l’identità multiculturale del quartiere e la sua vocazione di hub della creatività giovanile. Il progetto intende concentrare l’attenzione sul quartiere Giardino a Ferrara, un ampio brano della città estense progettato nei primi del ‘900 secondo i canoni della città-giardino, ma per una serie di vicende storiche e mutamenti sociali divenuto sempre più periferico. Oggi, infatti, l’identità del luogo è bassa o inesistente e gli abitanti si considerano vulnerabili; una parte delle strutture abitative è in stato di degrado o sfitta e la presenza di servizi non riesce da sola a innescare un miglioramento della situazione.
Dopo aver intrapreso una ricognizione etnografica sul quartiere e dopo aver preveduto alla costruzione di un teamwork multiculturale, Piazze d’orti sta lavorando per ridefinire in maniera collettiva l’identità del quartiere Giardino, riqualificare uno spazio fisico dismesso come la darsena di Ferrara e sviluppare l’attitudine di giovani e adolescenti ferraresi alla condivisione. Azione centrale del progetto è il posizionamento lungo la darsena di Ferrara di terrazzamenti modulari per la coltivazione di orticole, piante e fiori perenni da giardino, disposti tra il fiume e Palazzo Savonuzzi (ex magazzini fluviali e ora sede del Consorzio Wunderkammer). Essi saranno attrezzati per accogliere le diverse piantumazioni e dotati di un sistema autonomo d’irrigazione, di sedute a gradoni e di vele d’ombreggiamento. La struttura architettonica costituirà il prototipo di Piazza d’Orti, realizzato grazie al contributo dell’ANCI e con il coinvolgimento di adolescenti e giovani del quartiere.

“Il progetto ANCI Giardino Creativo non è per noi il punto di arrivo, ma di partenza – spiega Leonardo Delmonte, direttore dell’APS Basso Profilo e coordinatore del progetto – poiché la riappropriazione del lungofiume si svilupperà ulteriormente nei prossimi mesi coinvolgendo la collettività. Concluso il percorso con ANCI, il nostro impegno per la trasformazione della darsena di Ferrara in un bene comune non si esaurirà. Per questo – aggiunge – abbiamo fin da subito immaginato una struttura modulare e scalabile in grado di ricolonizzare per fasi il lungofiume, trasformandolo in uno spazio vivo, gestito e curato da tutta la città”. Per il vicesindaco di Ferrara, Massimo Maisto, “spesso si realizzano progetti che, una volta terminati i finanziamenti, non si sviluppano ulteriormente e finiscono, così, per esaurirsi. Nel caso di Piazze d’orti, invece, associazioni e cittadini si stanno già operando per far continuare il progetto, andando alla ricerca di nuovi finanziamenti e collaborazioni”.

ALTRE AZIONI DEL PROGETTO

Azioni già svolte o in svolgimento. Nel corso del 2017, il progetto Piazze d’Orti ha preso il via attraverso una ricognizione etnografica del quartiere Giardino, che ha coinvolto giovani ragazze e ragazzi aventi status di rifugiati e immigrati, associazioni e altri attori locali attivi in quella zona di città.L’obiettivo è stato quello di costruire un teamwork multiculturale necessario per lo sviluppo delle fasi successive del progetto.Passeggiate, laboratori e degustazioni sono i principali ingredienti di Verdeggiando, percorsi imparare a riconoscere alberi ed erbe spontanee del quartiere, attivi in questi mesi nell’ambito del progetto Piazze d’orti, dall’APS Basso Profilo in collaborazione con la sede ferrarese del Club Alpino Italiano. I percorsi stanno scandagliando le aree verdi del quartiere alla scoperta del salice, dell’alloro, dell’albero di Giuda, della robinia e del sambuco, dei tigli e delle tante erbacee spesso sottovalutate, ma assai importanti per l’ecosistema urbano.

Azioni in programma. Un’altra azione a cura dell’APS Basso Profilo è Giardino in Classe, che prevede il coinvolgimento di adolescenti e giovani in un percorso di riscoperta della memoria del quartiere Giardino. I giovani partecipanti, accompagnati dai docenti degli istituti scolastici coinvolti, avranno modo di mettersi in gioco intervistando alcuni dei protagonisti e testimoni delle trasformazioni che il quartiere ha vissuto negli ultimi cinquant’anni. Durante il laboratorio verranno realizzati dei video che saranno successivamente proiettati all’interno di una mostra a Palazzo Savonuzzi, sede del Consorzio Wunderkammer.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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