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La serata di Mercoledì 18 luglio si aprirà alle ore 19.45 con la presentazione in anteprima assoluta del libro “Forte e in mezzo” (La Carmelina Edizioni) dello scrittore e cantautore ferrarese Matteo Pedrini e la presentazione della raccolta di undici brevi racconti noir “La luna nel parco” (La Carmelina Edizioni) di Giorgia Pizzirani.
Nel romanzo “Forte e in mezzo”, l’autore racconta schegge di vita padana, attraverso il mondo del calcio, bar di provincia e una straordinaria storia d’amore tra un nipote e sua nonna.
La raccolta di racconti noir “La luna nel parco”, invita il lettore ad addentrarsi in un’altra dimensione, interiore ed enigmatica, attraverso suggestioni e ricordi di vita vissuta della giovane scrittrice Giorgia Pizzirani.
L’incontro sarà moderato da Leonardo Punginelli, responsabile di “Giovani artisti ferraresi” del Comune di Ferrara.

Alle ore 20.30 la giornalista de “Il Foglio” Annalena Benini, presenterà il nuovo libro “La scrittura o la vita” (Rizzoli Editore). Nel suo romanzo la giornalista ha raccolto le conversazioni con dieci scrittori italiani e ne ha disegnato un ritratto, molto dettagliato e visto da vicinissimo, fin dentro l’officina di chi scrive.
“La scrittura o la vita” non è stato concepito dall’autrice soltanto per gli aspiranti scrittori. È un libro per tutti, perché racconta le vite di uomini e donne accomunati da una stessa, potente passione, che ognuno ha coltivato, inseguito, sviluppato in un modo diverso dall’altro.
Modereà la giornalista Riccarda Dalbuoni.
Ospite d’onore della seconda serata letteraria sarà Carla Vistarini, scrittrice, sceneggiatrice e paroliera di Ornella Vanoni, Mia Martini e Mina. Alle ore 21.30 Carla Vistarini presenterà in anteprima il suo nuovo libro “Se ricordi il mio nome” (Corbaccio Edizioni).
Protagonista del romanzo della scrittrice romana è una bambina, descritta con delicatezza ed ironia, muta in apparenza, capace di pronunciare soltanto parolacce biascicate ma che sa farsi capire solo da chi le mostra la purezza dell’amore. Un ricordo, un numero di telefono, le salverà la vita. “Pronuncia il mio nome, io sono lì, a fianco segreto del tuo mondo, dove nessuno mi vede, a parte te”.
Modereranno Silvia Bottoni e il musicista Leonardo Veronesi.

La serata sarà accompagnata dalla degustazione di birra artigianale offerta dal birrificio trevigiano Morgana.

La manifestazione che gode del Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, della collaborazione con l’Istituto Città del Ragazzo e del sostestegno di Pressup Srl, Banca Mediolanum, Sara Assicurazioni, Hotel Carlton e della testata giornalistica Estense.com, è organizzata dall’Associazione Culturale Charles Bukowsky.

L’evento ha beneficiato di un sopporto importante offerto da Trattoria Due Comari, Fioreria Isabella, Beauty Club Estetica, Mobili Milani, IBS+Libraccio Ferrara.

Da: Autori a Corte

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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