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Sabato 20 gennaio alle 18.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Per il ciclo “Declinazioni del femminile” Giada Sundas presenta “Le mamme ribelli non hanno paura”

Garzanti

 

Dialoga con l’autrice la Psicoanalista

Chiara Baratelli

 

Giada Sundas è la mamma più famosa del web. I suoi post sulla sua esperienza di madre hanno avuto migliaia di condivisioni. Le mamme ribelli non hanno paura è il suo primo romanzo. Un debutto che partendo dalla vita parla al cuore di tutti. Un piccolo regalo a una bimba di due anni perché possa scoprire un giorno come è venuta al mondo, da quale amore, da quali errori, da quali scelte. Una storia sulla maternità, quella vera che si fa passo dopo passo, fatica dopo fatica, felicità dopo felicità.

«Giada Sundas è una narratrice naturale, ha la rara capacità di farti passare dal riso al pianto in poche righe. Un libro che parla di quanto diventare responsabili per un’altra vita significhi diventare responsabili anche della nostra.» – Matteo Bussola

Tutti mi dicono come fare. Ma solo una madre conosce le sfide di ogni giorno. Poi, un tuo sorriso e dimentico tutto.

Appena ha sentito un piccolo cuore battere dentro il suo, Giada ha cominciato a essere madre. Ma solo quando l’ha stretta tra le braccia quella vita è esistita davvero. Un attimo prima Giada era una persona, un attimo dopo un’altra e per sempre. Perché quando nasce un figlio si rinasce di nuovo. Si rinasce madri. Da quel giorno ha studiato tutti i manuali esistenti in commercio e ha ascoltato ogni consiglio. Affinché Mya, il suo dono più prezioso, fosse al sicuro, protetta, amata. Eppure non sempre tutto le veniva come era scritto in quei libri o come le avevano detto di fare. Ed è stato allora che ha capito una grande verità: che non esistono regole, leggi, dogmi imprescindibili. Il mestiere di madre si fa ogni giorno, si impara sul campo tra una ninnananna ricca di parole dolci e un rigurgito che rimane su una maglia per giorni. Tra un abbraccio che arriva inaspettato e cambia la giornata e un cartone animato che si odia perché lo si conosce ormai a memoria. Non c’è una ricetta, nessuno la conosce. Le risposte sono dentro ogni madre, sono lì, nel profondo dove risiede l’istinto. Dove vive e cresce l’amore più incondizionato che si possa provare. Dove non c’è bisogno di consultare nessuna enciclopedia per sapere cosa è giusto fare. È l’imperfezione l’unica verità. La morbidezza di un bacio sbavato, la tenerezza di un gioco improvvisato con una mollica di pane, la bellezza di un codino che non riesce a star dritto. Sono queste le magie che scaldano il cuore e fanno un figlio felice. Perché sono loro a insegnare che anche sbagliando si può volare, anzi, si vola ancora più in alto.

L’ultimo incontro della rassegna sarà:

Sabato 24 febbraio

Lidia RaveraIl terzo tempo, Bompiani

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


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