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Atletica leggera, canottaggio, golf, rugby e tennls entrano nelle scuole con attività propedeutiche rivolte ai giovanissimi. Il progetto col Cus Ferrara prevede una ventina di lezioni agli alunni dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri della durata di un’ora a settimana per classe, dal 6 novembre sino ai primi di aprile. L’iniziativa è stata illustrata dallo staff del Centro Universitario Sportivo venerdì 27 ottobre nella sede scolastica di via Camposabbionario; obiettivo è far conoscere a tutti gli alunni sport nuovi che possono anche non aver mai praticato o conosciuto e sviluppare in essi le rispettive capacità percettive e motorie grazie all’apporto di due figure fondamentali: un laureato in Scienze Motorie e un tecnico federale con patentino dello sport da cui proviene. “E’ un progetto pilota per il Cus Ferrara – dice il direttore Carla Parolini del Cus Ferrara -: assolutamente importante perché rispetto a tutti gli altri che portiamo avanti nel territorio, col comprensorio Dante Alighieri si riuniscono tutte le nostre attività sportive e crea un percorso completo che i ragazzi possono affrontare nell’arco dell’anno scolastico con una valenza molto importante dal punto di vista della promozione dello sport e alla salute a 360 gradi”. “Lo sport è una possibilità illuminante per i giovani – aggiunge il dottor Massimiliano Urbianati, dirigente scolastico della ‘Dante Alighieri’ -, trasmette valori quali disciplina e collaborazione fondamentali nella vita quanto nello studio e poi nel lavoro. Dobbiamo diventare una scuola sempre più europea con attività che vanno oltre gli orari scolastici e che ci facciano diventare punto di riferimento per la vita dei nostri studenti e dei loro famigliari”. Andando nel dettaglio, hanno parlato anche alcuni degli istruttori che saranno coinvolti nel progetto. In sintesi, Riccardo Serafini, istruttore di golf, avvicinerà i giovani a back spin, drop e flyer con giochi e attività collaterali. Marco Malaguti, tecnico dell’atletica, si concentrerà su corsa, lanci e salti con lavori differenziati per elementari e medie, Andrea Remy maestro di tennis partirà dal minitennis con partite in campi ridotti sino ad avvicinarsi alla disciplina vera e propria, Gaetano Di Quattro e Gianluca Impoco, per il canottaggio, useranno gli energometri per permettere agli studenti di apprenderne la tecnica, mentre Alberto Lunardon del rugby, spiegherà i valori dello sport con la palla ovale e le basi del gioco.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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