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da: organizzatori

Sabato 9 maggio alle ore 10, presso la Biblioteca Comunale Bassani in via Grosoli, 42 a Ferrara, si terrà l’evento conclusivo del “Progetto Sollievo”.

Il progetto, rivolto ai portatori della malattia di Parkinson e ai loro familiari, si è svolto da settembre 2014 a marzo 2015, attraverso due laboratori di musicoterapia della durata di dieci incontri ciascuno.
Due le finalità: proporre momenti laboratoriali per i pazienti (a cui è stato garantito il trasporto dal domicilio alla sede delle attività) e momenti di sollievo per i caregiver (coloro che assistono i pazienti, normalmente i familiari).

Ideato e progettato dall’associazione di volontariato “Gruppo Estense Parkinson”, realizzato e gestito in collaborazione con la “Cooperativa Sociale Camelot”, il “Progetto Sollievo” – giunto alla sua seconda fase dopo quella 2013-2014 – è inserito all’interno del “Piano per la salute e il benessere sociale – attuativo 2014” coordinato dal Comune di Ferrara – Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona – Servizio Salute e Politiche Socio-Sanitarie”. Il progetto ha avuto il contributo significativo del Prof. Enrico Granieri, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Università di Ferrara.

Condotto dal musicoterapista Elias Becciu, il percorso di quest’anno è stato dedicato alla musica: da ascoltare, imparare, praticare, fare.

“Musica evocativa dei propri ricordi, costruita a partire dalle voci e dai pensieri dei partecipanti, che sono stati chiamati al difficile compito di fidarsi, affidarsi ed esporsi.
Fidarsi di chi li ha condotti e di chi ha condiviso con loro questa esperienza.
Affidarsi, cioè essere pronti a vivere nuove esperienze e usare un nuovo linguaggio, con regole e strumenti da imparare da zero, anche se sono da sempre dentro ciascuno di noi.
Esporsi con la propria voce, probabilmente il mezzo più intimo e personale, superando la sfiducia e le difficoltà.
Ecco cosa riesce a fare la musica, al di là di limiti o della malattie: riconduce alla vita, ci ridà in mano le nostre risorse, ci tiene stretti al presente, al qui ed ora, allacciandoci con la nostra memoria e il nostro passato. Col suo potere evocativo, scava nel profondo dei nostri sentimenti, delle nostre reazioni”.

La musicoterapia, è un’attività indicata nella linea guida “Diagnosi e cura della malattia di Parkinson – 2013”, per il suo valore curativo, riabilitativo, riequilibrante, per il recupero delle capacità attentive e relazionali, quale aiuto nel ristabilire padronanza della voce e della parola in modo piacevole.

Questo il programma della giornata di sabato 9 maggio:

• Saluti delle autorità e rappresentanti istituzionali: Saluto di apertura di Chiara Sapigni, Assessore alla Salute e Servizi alla Persona, del Comune di Ferrara
• Presentazione laboratori: intervento di Elias Becciu
• Testimoniante dirette
• Consegna attestati di partecipazione

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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