L’APPELLO
Pronto per il Papa un dossier con tutte le esternazioni del vescovo Negri
Tempo di lettura: 4 minuti
“..Nel frattempo io riconosco la mia bici con sopra un magrebino di m… Lo blocco, questo scappa e io come una pazza urlo che il bastardo l’avevo individuato. A quel punto è guerra. Il patriota Vittorio … – in questa guerra tra stranieri ladri, malviventi e noi italiani – si mette a caccia … becca tre magrebini, si fa giustizia da solo … Magreb 0 Italia 2 (le nostre bici tornate a casa) … diciamo che i magrebini non avranno più tanta voglia di rubare le nostre bici se avranno il dubbio che vi sia un Patriota Camerata pronto a farsi giustizia”. Parole di Elena Donazzan, assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione Veneto (sic), che su Facebook esterna la propria soddisfazione.
La vicenda è stata richiamata da Mario Zamorani, esponente dell’associazione Pluralismo e dissenso, ricordando come, ad agosto, pochi giorni dopo quel contestatissimo episodio il vescovo di Ferrara monsignor Luigi Negri, ospite a Schio di un meeting dei giovani del movimento mariano, chiese di incontrare proprio l’assessore ‘patriota’, alla quale pubblicamente si rivolse affermando: “Ce ne fossero di politici come Elena Donazzan, con la sua cultura”.
Le perle del monsignore sono raccolte in un ricco e ben documentato dossier confezionato dall’associazione ferrarese. Non tutte, però: mancano, per esempio, proprio il siparietto con la Donazzan e l’ultimo del Frecciarossa, “perché – spiega Zamorani – ci siamo riferiti solo a pronunciamenti pubblici e incontrovertibile del vescovo”: discorsi e dichiarazioni ufficiali, insomma.
Le esternazioni del vescovo di Ferrara e Comacchio saranno inviate entro la metà di dicembre a papa Francesco nonché, per conoscenza, al cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei e a monsignor Nunzio Galantino, che della Conferenza episcopale è segretario generale.
Ad accompagnarle è una lettera in cui si rileva come “le parole dell’Arcivescovo della nostra comunità si discostino troppo frequentemente e su troppe questioni da quelle del Papa. Spesso le affermazioni dell’Arcivescovo si rivelano distoniche, quando non antitetiche addirittura”.
Zamorani e Niccolò Giubelli, rappresentanti dell’associazione, insistono sul fatto che le affermazioni del vescovo risultano spesso “divisive”. “Un conto è il sacrosanto diritto di ognuno di esprimere la propria opinione, altro è esacerbare gli animi. Il vescovo Negri, a nostro avviso, usa spesso parole non ispirate a misericordia e a carità ma, anzi, sembra, persino al loro contrario. Esse creano nel nostro territorio un diffuso e significativo senso di disagio sia fra i cattolici che fra i non cattolici”.
Si dichiarano “persuasi che il vescovo Negri agisca con onestà intellettuale e nel pieno esercizio della sua libertà, che rispettiamo pienamente e convintamente”, ma riconfermano “le perplessità: è questione di modalità e di sostanza”, spiegano. “E’ venuta meno la reciprocità del confronto, manca lo spirito di dialogo”. Il modo ancor ci offende, si potrebbe letterariamente parafrasare.
L’ultima citazione del dossier è quella in cui il vescovo sostiene che “tutto il mondo è in mano al demonio”.
“Oltre crediamo non si possa andare – osserva Zamorani – Se si pensa questo si oscura ogni speranza”.
Per questo si fa appello a papa Francesco, indicato come “autorità morale di levatura mondiale” capace di parlare ai credenti come ai non credenti. Mentre a monsignor Negri augurano di ritrovare “quella serenità che i suoi usuali comportamenti inducono a ritenere perduta”.
La lettera, in cui si esprime “il profondo disagio dei sottoscrittori”, sarà inviata al pontefice entro la metà di dicembre con le firme di chi deciderà di condividerne i contenuti e le finalità. Fra i primi, alcuni esponenti di spicco del mondo cattolico ferrarese, come l’ex assessore Alessandra Chiappini, il teologo Massimo Faggioli, docente all’Università del Minnesota e autore di numerosi apprezzati saggi su temi di carattere religioso,* il professor Enrico Grandi che insegna all’Università di Bologna e l’artista Maria Paola Forlani.
Tra un anno esatto monsignor Negri sarà in età da pensione. “Speriamo che a Ferrara si proceda come a Bologna con Caffarra, senza proroghe” afferma Zamorani. Ma di questi tempi sono frequenti anche i prepensionamenti, con o senza incentivo… Gli esponenti di Pluralismo e dissenso sorridono. “Vi attendete provvedimenti a seguito dell’invio della lettera che avete preparato? Ci aspettiamo che il papa la legga…”. Il pacco regalo è quasi pronto per la spedizione. E per Natale sarà sulla scrivania di Francesco.
Qui pubblichiamo il dossier che sarà spedito a papa Francesco [leggi]
Il testo integrale delle lettera è disponibile sul sito di Pluralismo e Dissenso [vai]
* L’annuncio dell’adesione di Massimo Faggioli, dato da Mario Zamorani in conferenza stampa e correttamente riportato da vari organi di informazione, è stato in seguito smentito dal docente dell’Università del Minnesota con questa breve precisazione: “Non sono tra i 300 firmatari della lettera su Negri, anche se ritengo l’episcopato di Negri un disastro”.
Sergio Gessi
I commenti sono chiusi.
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.
Francesco Monini
direttore responsabile
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it