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Bologna – Oltre 1,5 milioni di euro dalla Regione Emilia-Romagna per potenziare la rete delle strutture di Protezione civile.
I fondi contribuiranno a realizzare nuove sedi (come nel caso del Polo logistico nazionale di Protezione civile di Piacenza o della struttura polifunzionale a Reggio Emilia) o serviranno al miglioramento o potenziamento delle tecnologie e dotazioni delle strutture operative in provincia di Piacenza, Parma, Reggio, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna.
“Continua l’impegno della Regione per la prevenzione e la sicurezza del territorio e delle popolazioni- afferma l’assessore regionale a Difesa del suolo e Protezione civile, Paola Gazzolo- con nuove strutture strategiche e attrezzature tecnologiche necessarie per intervenire al meglio in caso di emergenza. Mettiamo a disposizione risorse che contribuiranno a far nascere a Piacenza un centro di rilievo nazionale, in una posizione baricentrica rispetto all’intero Settentrione del Paese. Un investimento importante- prosegue Gazzolo- per tutta l’Emilia-Romagna, perché consolida il ruolo dell’intera regione nel campo della protezione civile. A questo si uniscono altri interventi puntali, a prova dell’attenzione posta nel costruire un sistema sempre più efficace ed efficiente”.
Nel dettaglio, oltre 1 milione di euro è destinato a cofinanziare il Polo logistico nazionale di Protezione civile di Montale nel piacentino che sarà il punto di riferimento per il Nord Italia in caso di emergenza. Una nuova struttura, su un’area di 10 mila metri quadrati, per attrezzature e materiali in cui troveranno spazio anche il coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile e le attività di formazione regionali per la logistica.
Ammonta, invece, a 350 mila euro il cofinanziamento regionale della nuova struttura polifunzionale di Scandiano (Re) che ospiterà il centro operativo comunale e di volontariato della protezione civile e la sede della Croce rossa.
Sempre nel piacentino, 70 mila euro serviranno a costruire un nuovo capannone per la rimessa dei mezzi ed attrezzature della protezione civile a Villanova D’Arda mentre 7 mila 500 euro andranno al potenziamento del sistema radio della struttura di protezione civile nell’Unione montana dei Comuni della Val Trebbia e Val Luretta.

Nuove antenne e radio sia portatili che sui mezzi della protezione civile saranno acquistate anche per le sedi di Torrile nel parmense (10 mila euro), dell’Unione dei Comuni modenesi dell’Area Nord (20 mila euro), dell’Unione dei Comuni Savena-Idice nel bolognese (17 mila euro), di Cervia nel ravennate (10 mila euro) e di Vigarano Mainarda nel ferrarese (2.500 euro).
Infine, sempre in provincia di Ferrara, la sede di Cento potrà dotarsi di una nuova autoscala per il distaccamento dei Vigili del fuoco (15 mila euro).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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