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Da: Ufficio stampa provincia di Ferrara

Una giornata dedicata alla pulizia degli argini e del canale circondariale nelle Oasi Vallette di Ostellato. È successo sabato scorso in preparazione dell’iniziativa “A difesa di un patrimonio”, raduno di beneficenza per le guardie ittiche del Mezzano, in programma da venerdì 14 fino domenica 16 settembre nelle Oasi Vallette di Ostellato, promosso dalle associazioni di pesca sportiva Fipsas, Eurocarp Club e Upe.
Alla pulizia degli argini e del canale hanno partecipato una ventina di volontari pescatori sportivi con due imbarcazioni, una delle quali della Polizia provinciale. Operazione al termine della quale sono stati raccolti oltre due quintali di rifiuti, fra cui batterie, contenitori in metallo, lastre, barbecue e tante bottiglie di plastica.
Alla giornata hanno preso parte anche la Polizia provinciale e Mattia Lanzoni, biologo dell’Università di Ferrara il quale, nonostante la quantità di rifiuti, ha costatato un buono stato in generale delle acque.
La bonifica preventiva, dunque, è servita per preparare il campo di gara per la sfida a colpi di canna da pesca il cui fischio d’inizio è previsto alle 14 di venerdì 14 settembre lungo le sponde dello stesso canale circondariale (fra i km 0 e 6,5).
I premi finali andranno alla carpa più grande e a quella più piccola, oltre alla coppia di concorrenti col maggior numero di catture. Altri premi, poi, sono previsti per tutti i partecipanti, oltre a una lotteria. La quota d’iscrizione è di 50 euro a persona da versare a Fipsas Ferrara, con numero massimo di partecipanti fino a 50 coppie.
I proventi, al netto delle spese, saranno utilizzati interamente per finanziare l’attività delle guardie ittiche aderenti alle associazioni promotrici di “A difesa di un patrimonio”.
Oltre alla collaborazione degli organizzatori, la manifestazione vede il coinvolgimento di Comuni, Polizia provinciale e Carabinieri.
È intenzione di tutti (associazioni e istituzioni coinvolte), che pulizia volontaria, gara sportiva e finanziamento delle guardie ittiche, creino insieme un circolo virtuoso di presidio e tutela dell’ambiente, oltre a costituire un’efficace rete di controllo contro il fenomeno del bracconaggio ittico.
“Un contrasto – commenta il comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli –messo in campo non solo con sanzioni, controlli e indagini, ma anche sensibilizzando tutti, ciascuno per la propria parte, per la custodia del nostro patrimonio ambientale”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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