Skip to main content

Da Ufficio stampa

Entro il 2020 internet veloce in tutto il territorio regionale. Bonaccini: “Infrastruttura strategica e un forte vantaggio competitivo per continuare a crescere e creare occupazione. Vogliamo attrarre investimenti e talenti, ma anche ampliare le opportunità per tutti”

A Modena – nell’ambito del Festival After – la prima Conferenza nazionale. Da Rimini a Piacenza investimenti per 255 milioni, cantieri già partiti. Un kit per sapere quando la Banda ultra larga arriverà nel proprio comune. A fine anno 3mila punti di accesso libero alla Rete in piazze, luoghi e edifici pubblici

Bologna – Entro il 2020 tutti i territori dell’Emilia-Romagna saranno dotati di servizi in banda ultra larga. Una grande sfida in termini di interventi e cantieri, per un investimento complessivo da 255 milioni di euro, ma anche una vera e propria rivoluzione che migliorerà il modo di vivere, lavorare e conoscere dei cittadini, interessando tutti i settori: scuola, impresa, pubblica amministrazione. Ma non si parte certo da zero: in Emilia-Romagna sono già connessi alla Banda ultra larga 298 Comuni e 885 scuole, un dato, quello degli istituti scolastici, che mette la regione al primo posto in Italia. Inoltre, grazie a Emilia-RomagnaWiFi, entro fine anno saranno 3mila i punti di accesso libero a internet attivi in piazze e luoghi ed edifici pubblici nel territorio regionale, da Piacenza a Rimini.
Il palcoscenico modenese di After, il Festival nazionale del digitale, è anche l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione in Emilia-Romagna e in tutta Italia del Piano banda ultra larga, il progetto cui Governo e Regioni hanno destinato oltre 3 miliardi di euro per dotarsi di una infrastruttura fondamentale per modernizzare il Paese, eliminare le differenze territoriali, realizzare importanti trasformazioni economiche e sociali.

“Il futuro è già qui, ed entro il 2020 vogliamo essere la Regione più digitalizzata d’Italia per creare nuove opportunità di crescita per la società regionale e nuovi posti di lavoro di qualità- ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenendo alla prima Conferenza sullo stato di attuazione del Piano nazionale banda ultra larga-. Gli ultimi dati sulla disoccupazione in Emilia-Romagna, che si è ridotta di un altro punto percentuale in un anno e oggi è al 6,4%, dal 9% di inizio legislatura, ci dicono che la direzione che abbiamo preso è quella giusta e vogliamo fare ancora di più. La banda ultra larga rappresenta una infrastruttura strategica che ci consentirà un ulteriore, innegabile vantaggio competitivo e ci permetterà di attrarre investimenti e talenti, ma anche di ampliare la gamma delle opportunità per tutti. Su questo fronte siamo in prima fila- ha concluso- e ci candidiamo a sperimentare da subito interventi complementari alle infrastrutture, azioni di incentivo all’uso della Rete destinate a cittadini e imprese e a creare le condizioni per avere le stesse opportunità per tutti”.

“Questa prima edizione del Festival After, promossa dal ministero per lo Sviluppo economico, insieme alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Modena, si inserisce in questa nostra strategia per raccontare cosa stiamo facendo, diffondere le tecnologie e coinvolgere tutta la comunità- ha aggiunto l’assessore regionalealle Reti infrastrutture materiali e immateriali e Agenda digitale, Raffaele Donini-. In particolare penso ai giovani, che con questi strumenti hanno grande dimestichezza e sono una ricchezza per il futuro di tutti. L’incontro di oggi è solo uno dei primi che vogliamo fare per spiegare che una rivoluzione è in atto e che è compito di tutti noi realizzarla”.

La Conferenza, alla quale sono intervenuti anche il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, amministratori di diverse città e regioni italiane, oltre a esperti e operatori del settore, ha dunque permesso fare una panoramica sulla situazione in Emilia-Romagna e sulle ricadute per il territorio.

Quando arriverà la banda ultra larga nel mio comune?

Banda ultra larga istruzioni per l’uso. Grazie a un kit digitale sarà possibile trovare informazioni aggiornate e precise sullo stato di avanzamento e la disponibilità della Banda ultra larga nel proprio comune. In pratica, si tratta di uno spazio web, all’indirizzo http://digitale.regione.emilia-romagna.it/pianobul, realizzato in collaborazione con Lepida Spa, Infratel e ministero dello Sviluppo economico, a disposizione di tutti – amministratori, cittadini, imprese – che raccoglie tutte ciò che serve per prepararsi all’arrivo della banda ultra larga e per interagire con la Regione.

Piano Banda ultra larga in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna è nel primo gruppo di Regioni che stanno attuando il Piano, anche forte di esperienze di eccellenza come quella sviluppata in centri di ricerca e società in house (Lepida Spa). Gli investimenti complessivi per i lavori di abilitazione alla banda ultra larga ammontano a 255 milioni di euro, di cui 180 milioni di fondi dello Stato per lo sviluppo e la coesione (Fsc) e 75 milioni di fondi regionali derivati dalla programmazione europea: 26 milioni di euro di fondi Fesr e 49 milioni di fondi Feasr. Sono in totale 10 i cantieri aperti finora nel territorio regionale per la realizzazione di infrastrutture in fibra ottica. In tale ambito, l’intervento pubblico riguarda le cosiddette aree bianche, quelle cioè dove non sarebbero arrivati operatori privati, in quanto considerate non redditizie. Fra queste, le zone produttive da abilitare sono state individuate grazie alle segnalazioni pervenute dai Comuni tramite la manifestazione d’interesse Por Fesr 2014-2020.

L’ Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna

Oltre ai cantieri per la Banda ultra larga, l’Agenda digitale, il piano della Regione per favorire lo sviluppo digitale del territorio, da tempo realizza interventi di collegamento della rete a sedi strategiche: oggi sono connessi a 1 Giga 298 comuni (sui 333 totali)e 885 scuole (su 1.900). L’obiettivo è raggiungerli tutti per abilitare nuovi servizi a cittadini ed imprese.Nel 2017, poi, è nata Emilia-RomagnaWiFi. Si tratta della rete regionale unica, in partnership con i Comuni e gli enti pubblici del territorio, che permette a tutti di connettersi in modo facile, veloce e gratuito. A fine anno saranno quasi 3mila i punti attivi in piazze, ospedali, biblioteche.
Sono inoltre costanti gli interventi di alfabetizzazione e promozione della cultura digitale e la collaborazione con gli Enti locali per trasformare digitalmente servizi in modo coordinato.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it