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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Alla Fiera di Bologna, il 9 e 10 giugno il salone internazionale della ricerca industriale. Incontri tra aziende, centri di ricerca e università (Innovat&Match). Le 40 nuove imprese innovative e i laboratori della Rete Alta Tecnologia regionale

Bologna – In Italia, una start up innovativa su dieci ha sede in Emilia-Romagna. Anche per questo esperti venture capitalist della Silicon Valley vengono in questa terra a svelare i segreti per emergere con nuove idee e nuove imprese. E non è un caso se le Corporate Academy, le ‘accademie formative’, si stanno sempre più affermando nelle imprese emiliano-romagnole.
E il meglio dell’innovazione dell’Emilia-Romagna, delle nuove tecnologie, delle eccellenze dei laboratori di ricerca, delle politiche regionali e nazionali a sostegno del sistema produttivo, animerà la due giorni del salone internazionale della ricerca industriale e dell’innovazione, R2B (Research to Business), che si terrà a Bologna dal 9 al 10 giugno.
R2B 2016 è l’undicesima edizione della rassegna promossa da Regione Emilia-Romagna e BolognaFiere, in collaborazione con Aster e Smau, che propone il meglio dell’offerta di innovazione e che accende i riflettori sui temi portanti dello sviluppo economico e delle politiche a sostegno della competitività delle imprese proponendo anche l’organizzazione di opportunità di incontri e networking internazionali.
La conferenza di apertura del salone (9 giugno alle 10.30) sarà incentrata su come l’efficace relazione tra Regioni, ricerca e imprese abbia un ruolo strategico per la crescita e lo sviluppo socio-economico: i lavori saranno aperti dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Al centro dell’incontro la “Strategia di specializzazione intelligente”, attiva presso le diverse Regioni, che consente una razionalizzazione degli investimenti in ricerca e innovazione e allo stesso tempo rende più efficace la collaborazione tra i sistemi produttivi di tutto il territorio nazionale. A confronto le esperienze delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Campania e Calabria.
Ancora un focus sulle Smart Specilization Strategy, le specializzazioni intelligenti per la razionalizzazione degli investimenti in ricerca e innovazione e il loro ruolo nel favorire la collaborazione tra le Regioni e le Corporate Academy, le “accademie formative” delle imprese sulle quali verrà presentato uno studio commissionata da Aster (10 giugno 11-12.30 Sala Networking), oltre all’Open innovation economy, (9 giugno 14 – 16, Sala 1), che introdurrà il tema dei modelli di business dei fab lab e presenterà casi di studio rilevanti di livello nazionale ed europeo.
Quest’anno con Start2B sarà presente anche un’area espositiva dedicata alle start up, agli investitori internazionali e alle opportunità offerte dell’ecosistema regionale.
Il secondo giorno sarà dedicato alla Silicon Valley, patria mondiale delle start up con il convegno “Silicon Valley Mindset @ R2B” (Sala 1 ore 10-16), che sarà suddiviso in due diversi momenti di discussione con venture capitalist e start up provenienti dagli Stati Uniti. Imprenditori e investitori spiegheranno la Silicon Valley e come importare e diffondere in Emilia-Romagna la mentalità imprenditoriale dell’area californiana capitale delle start up tecnologiche.
Anche quest’anno R2B ospiterà Innovat&Match, un programma di incontri tra aziende, centri di ricerca e università che ha l’obiettivo di creare partnership internazionali e accordi di ricerca e tecnologici. L’appuntamento è organizzato da nove anni da Consorzio Simpler e Enterprise Europe Network (EEN), la più grande rete europea di supporto alle Pmi.
Nel convegno “La sostenibilità nei processi produttivi per la competitività del territorio” (9 giugno Sala Allemanda ore 14-16), organizzato in collaborazione con Climate Kic Italy in cui si parlerà di come rendere sostenibili i modelli di sviluppo dei vari Paesi riducendo il consumo di materie prime.
All’interno del salone internazionale dell’innovazione sarà presente anche un‘area espositiva dedicata a prototipi e progetti di ricerca dei laboratori della Rete Alta Tecnologia e un’area dedicata alle start up con le 40 nuove imprese innovative e la rete dei soggetti che in regione supportano la creazione d’impresa.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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