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Da Hera

Due novità: la calotta si apre in automatico e contiene un sacchetto di rifiuti da 30 litri.

Basta avvicinare la Carta Smeraldo al lettore e la calotta si aprirà in automatico, un alloggiamento più ampio potrà contenere un sacchetto di rifiuti da 30 litri: queste sono le principali novità del nuovo cassonetto per la raccolta indifferenziata che oggi comparirà nelle 17 isole ecologiche delle frazioni di Casaglia e Ravalle, nel comune di Ferrara; le prime zone ad essere interessate dal progetto di rinnovamento della raccolta rifiuti.

La prossima zona ad essere coinvolta sarà il quartiere Barco con le sue 33 isole ecologiche presenti sul territorio.

Il nuovo cassonetto è stato messo a punto da Hera, su richiesta del Comune, che ha raccolto le segnalazioni dei cittadini di Pontelagoscuro dove è stata svolta la sperimentazione del nuovo progetto, a partire da mese di ottobre 2016.

I nuovi contenitori, presentano la calotta integrata nel cassonetto e le operazioni di apertura si effettuano attraverso un sistema elettronico che prevede il semplice appoggio della tessera al lettore per ottenere, in automatico, l’apertura della calotta. Per la chiusura invece sarà sufficiente utilizzare la leva. La calotta avrà una capacità di accogliere sacchetti dei rifiuti da 30 litri.

Il collocamento dei nuovi cassonetti è stato preceduto da una intensa attività informativa: da una lettera esplicativa del progetto inviata a domicilio, a tutti gli utenti, da serate informative, da puntuali informazioni e prove di funzionamento della calotta ottenute presso l’eco sportello, in occasione del ritiro della carta Smeraldo, da distribuzione di pieghevoli sulle nuove modalità di raccolta e sulle regole per i corretti conferimenti e da comunicati stampa. Anche i canali informatici come twitter, i siti web del Comune e di Hera sono stati utilizzati per divulgare informazioni. Già da ora è possibile ottenere informazioni e spiegazioni sul progetto e, più in generale, sulle raccolte differenziate consultando la pagina web www.ilrifiutologo.it o scaricando l’app “il Rifiutologo” (per iPhone/iPad, Android e Windows Phone).

Per aiutare i cittadini coinvolti a familiarizzare ulteriormente con i nuovi contenitori, inizialmente si potrà conferire liberamente ai cassonetti dell’indifferenziato, senza necessità di utilizzare la tessera per aprire la calotta, ma semplicemente premendo un pulsante.

LINK UTILI

www.gruppohera.it

www.ilrifiutologo.it

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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