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Da Organizzatori

Bologna, 23 ottobre 2017 – Parte oggi, e sarà attiva fino al 12 novembre, “Teniamo il cancro lontano dalle nostre vite”, una campagna di raccolta fondi a supporto dei progetti di ricerca contro i tumori dell’Istituto Ramazzini. La campagna è stata promossa da Conad e Ramazzini.
In tutti i punti vendita Conad delle province di Ferrara, Bologna e Modena, i clienti potranno donare 1 euro al Ramazzini, basterà comunicarlo in cassa al momento del pagamento. Nordiconad, una delle cooperative aderenti al consorzio nazionale Conad, raddoppierà i fondi raccolti tra i clienti, con una propria donazione all’Istituto Ramazzini.
A Ferrara saranno coinvolti 24 punti vendita su tutto il territorio provinciale. Alcuni punti vendita saranno presidiati da soci e ricercatori del Ramazzini, che distribuiranno una cartolina con i consigli degli esperti del centro ricerche per mantenere uno stile di vita sano e un regime alimentare corretto, per tenere lontano il cancro dalle nostre vite. La cartolina è scaricabile da www.ramazzini.it o dai profili social dell’Istituto.
L’Istituto Ramazzini è una cooperativa sociale onlus, che quest’anno compie trent’anni. E’ stata fondata dall’oncologo di fama mondiale Cesare Maltoni, a cui è intitolato il centro ricerche del Ramazzini, uno dei più accreditati centri internazionali per gli studi sperimentali sui rischi cancerogeni di sostanze, agenti, composti e tecnologie presenti negli ambienti e nei luoghi di lavoro. L’Istituto Ramazzini svolge anche attività di prevenzione oncologica nei poliambulatori di Bologna e Ozzano (Bo).
“Quest’anno festeggiamo il nostro trentesimo compleanno, trent’anni di battaglie per la salute pubblica – dichiara Simone Gamberini, presidente dell’Istituto Ramazzini – Il Ramazzini è un’esperienza unica: una cooperativa con 28.000 soci che, con le loro iniziative di volontariato e raccolta fondi, sostengono la ricerca per la salute pubblica. Conad è un partner importante, il suo supporto ci consentirà di dare forza ai nostri progetti”.

Ogni giorno, in Italia, si registrano circa 1.000 nuove diagnosi di tumore maligno (fonte: Airtum). Nuovi metodi diagnostici, chirurgia non invasiva e cure sempre più appropriate hanno consentito, negli anni, un aumento delle guarigioni e condizioni di vita migliori per i malati. Ma il cancro resta la seconda causa di morte in Italia.
Si stima che nel 2016, in Emilia-Romagna, ci siano state 32.000 diagnosi di tumore maligno (fonte: Assessorato Sanità Regione E-R): il 52% delle quali a carico dei maschi fra i quali i tumori della prostata continuano ad avere la frequenza maggiore. Nelle donne il tumore più frequente si conferma il carcinoma mammario.
“Siamo al fianco del Ramazzini in questa iniziativa perché condividiamo l’impegno per la prevenzione e la promozione di stili di vita sani. Sono valori che rientrano nel nostro modo di essere impresa cooperativa – dichiara Alessandro Beretta, direttore generale di Nordiconad – Sostenere il Ramazzini ci è venuto naturale, perché abbiamo chiaro il valore della ricerca contro il cancro. Siamo operatori economici che sentono la responsabilità verso il territorio e la comunità, non mancherà mai il nostro contributo a supporto di iniziative volte a migliorare la salute pubblica”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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