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Da: Segreteria Organizzativa RemTech Expo

REMTECH EXPO 2018, dal 19 al 21 Settembre a FERRARA: BONIFICHE, COSTE, DISSESTO, CLIMA,
SISMICA, RIQUALIFICAZIONE, RIGENERAZIONE E INDUSTRIA
www.remtechexpo.com
Tra qualche giorno si accenderanno i riflettori sulla XII edizione di RemTech Expo!
Una veste rinnovata ed ampliata, nove segmenti tematici di cui tre inediti, un’articolata
esposizione di servizi qualificati, una sessione di conferenze di alto profilo tecnico e scientifico,
un’intensa attività di networking nazionale e internazionale, scuole, academy, hub internazionali e
poli di innovazione, è questa la rappresentazione di una comunità colta che andrà in scena tra
pochi giorni a Ferrara.
“Sono particolarmente contento che la casa delle imprese, la Camera di Commercio, ospiti la
conferenza stampa di presentazione di RemTech Expo” spiega Il Presidente della Camera di
Commercio di Ferrara, Paolo Govoni “che rappresenta una piattaforma concreta e fattiva di
dialogo, di business e di progresso per tante imprese, a partire dal nostro tessuto territoriale”.
“Quest’anno RemTech Expo segna un +10% con 300 imprese presenti in fiera, dimostrando ancora
una volta di saper traguardare orizzonti ancora inesplorati e dagli ampi margini di azione per
quanto riguarda il campo della tutela del territorio e della sostenibilità” prosegue Filippo Parisini,
Presidente di Ferrara Fiere Congressi “quest’anno inoltre il contesto fieristico è stato
completamente ripensato e potenziato dopo un intervento da 4.5 milioni di euro”.
“Tra le novità di questa edizione” spiega la General Manager di RemTech Expo Silvia Paparella
“meritano un posto di primo piano, l’introduzione dei tre nuovi segmenti tematici, RIGENERACITY,
CLIMETECH e CHEMTECH, l’istituzione dei quattro tavoli di confronto misti (pubblici e privati) voluti
dal Sistema Nazionale Snpa e da RemTech Expo, 1.BONIFICHE E SEDIMENTI, 2.RISCHI NATURALI E
CLIMA, 3.ECONOMIA CIRCOLARE E GESTIONE RIFIUTI, 4.INDUSTRIA E INNOVAZIONE, l’avvio di
RemBook, uno strumento innovativo di studio del mercato delle bonifiche e degli impatti del
sistema sull’economia del Paese, la sessione “off” (Innovative) Live Demonstration, i premi e le
menzioni speciali consegnati nell’ambito di Smart Coast, Smart River, Gestione delle Emergenze e il
premio Innovazione dedicato alle start up innovative”.
L’agenda è ricca e articolata e prevede momenti congressuali “faro” accreditati, sessioni parallele e
incontri tecnici. Numerose saranno inoltre le conferenze in agenda dedicate a reti e infrastrutture
con riflettori puntati su argomenti di massima attualità. Key note lecturer sono Francois Grether,
Architetto Francese e padre della rigenerazione urbana mondiale, Fabiano Ventura, esploratore e
fotografo dei cambiamenti climatici e volti noti della televisione tra i quali Andrea Giuliacci del
centro Epson Meteo.
Agli studenti, alcuni di questi già presenti in questi giorni in fiera in alternanza scuola-lavoro, è
dedicato un programma di laboratori “su misura” inerente i temi della salvaguardia del territorio,
economia circolare, sostenibilità e sicurezza.
All’inaugurazione di RemTech Expo, il 19 Settembre, alle 12.30 interverrà il Sottosegretario
Salvatore Micillo, fortemente impegnato negli ultimi anni sul fronte della terra dei fuochi, i
Commissari di Governo, Giuseppe Vadalà per la bonifica delle discariche abusive e Vera Corbelli
per la bonifica dell’area vasta di Taranto, e del Direttore Generale dell’Ispra, Alessandro Bratti.
Il 19 sera sarà poi l’occasione per ritrovarsi nel centro storico della Città per l’inaugurazione della
mostra fotografica “Sulle strade del mondo” dedicata al tema della rigenerazione urbana.
Arrivederci a RemTech Expo, dal 19 al 21 Settembre, a Ferrara!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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