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Da ufficio stampa Riaperture

Ferrara è pronta a ospitare per la prima volta un festival di fotografia: Riaperture porterà in città undici mostre che riapriranno spazi urbani mai aperti o ancora parzialmente chiusi. Dal 17 al 19 marzo il festival affronterà il tema della prima edizione, i luoghi comuni, nei luoghi abbandonati della città, con un ricco programma di rassegne di fotografi di livello internazionale e altro ancora: workshop, letture portfolio, presentazioni, reading, proiezioni e laboratori per bambini. In mostra opere di Barbara Baiocchi, Giovanni Cocco, Simone D’Angelo, Danilo Garcia Di Meo, il progetto Disco Emilia, Francesca Ióvene, Luis Leite, Massimo Mastrorillo, Sara Munari, Luana Rigolli e Giovanni Troilo.

Riaperture porterà la fotografia a Ferrara dove non era mai stata, in spazi riaperti per l’occasione. L’indagine sui luoghi comuni si muoverà su due piani: i luoghi della città ancora chiusi o in fase di ripristino, “comuni” perché depositari di esperienze e storie che appartengono all’intera comunità ferrarese. E i luoghi comuni della realtà che ci circonda: scenari, attitudini, circostanze da interpretare in modo profondo e laterale, per osservare il mondo con uno sguardo più autentico e critico. Riaperture è il festival della fotografia che cerca di innescare attenzione sugli spazi al momento non utilizzati, per dar loro nuovo vigore attraverso idee innovative, e lasciare delle domande agli spettatori: un festival per chi non vuole lasciarsi stare.

Dal 17 al 19 marzo il programma espositivo propone fotoreporter italiani e internazionali che interpreteranno i luoghi comuni con un approccio narrativo e meditato. Giovanni Troilo, vincitore del Sony World Photography Awards, farà pulsare il cuore nero dell’Europa, Charleroi, con il suo progetto ‘Le Ville Noire’. Massimo Mastrorillo, fotografo esponente del gruppo D.O.O.R e vincitore nel 2006 del World Press Photo, accenderà con ‘Aliqual’ la luce su L’Aquila e cosa resta di un terremoto. In collaborazione con Spazio Gerra, Riaperture ospiterà anche il progetto ‘Disco Emilia’, già esposto a Fotografia Europea 2016: un viaggio nelle discoteche emiliane (Ferrara compresa) che parte dalle immagini di Gabriele Basilico per arrivare ai giorni nostri con gli scatti di Andrea Amadasi, Hyena e Arianna Lerussi. Riaperture mostrerà poi come il mondo della disabilità non sia così scontato: l’intimità di ‘Monia’, progetto sulla sorella disabile di Giovanni Cocco, o l’energia di Ambra in ‘What?’ di Danilo Garcia Di Meo, racconteranno la realtà autentica. Sara Munari, docente all’Istituto Italiano di Fotografia, renderà visibile l’invisibile spazio vitale attorno a noi con ‘P|P|P| Place planner project’, scatti realizzati tra Israele e Palestina. E ancora, la sorpresa negli occhi di chi osserva situazioni assodate come le periferie e il degrado post-industriale verrà svelata da progetti come ‘Il profilo dell’intorno’, di Francesca Ióvene, o ‘I Must Have Been Blind’ di Simone D’Angelo, passando per gli oggetti che indossano maschere, proprio come noi esseri umani, nelle foto di Luana Rigolli in ‘Perdita d’identità’. Una giostra di sensazioni su cui bisogna scendere, per smentire con Barbara Baiocchi anche la profezia ‘Sempre si vince’ dei giostrai che invece non si mostra mai vera. Vera e genuina sarà ‘Per strada’, la vita vista dagli occhi di Luis Leite, autore portoghese che scatta soltanto con il telefonino, per dimostrare come anche con gli smartphone è possibile fare fotografia di valore.

Tra le mostre ufficiali di Riaperture ci saranno anche i lavori vincitori del Concorso fotografico nazionale, organizzato in collaborazione con RCE Rovigo e che ha registrato oltre partecipanti. La giuria presieduta dal fotografo di fama internazionale Mustafa Sabbagh, che a Ferrara risiede, ha selezionato tre vincitori nella categoria ‘Foto singola’ e altrettanto nella categoria ‘Progetto’: tutte opere di grande qualità che contribuiscono all’indagine sui luoghi comuni con tagli moderni e significativi. Saranno infine esposte i dieci migliori scatti della sezione del concorso riservata alle scuole superiori di Ferrara. Organizzata in collaborazione con Emilbanca, prevedeva soltanto l’invio di foto scattate con il cellulare: sono arrivati decine di contributi da diversi istituti della città.

L’obiettivo di Riaperture Photofestival Ferrara è di riaccendere l’attenzione su luoghi pubblici o privati attualmente non in uso, per portare loro nuova energia: per questo le mostre saranno ospitate in sedi aperte per la prima volta alle immagini. La manifestazione sarà dunque dislocata a Factory Grisù, ex caserma dei Vigili del Fuoco ora consorzio di imprese innovative e oggetto di un percorso di rigenerazione, e a Palazzo Prosperi Sacrati, uno degli edifici storici più belli della Ferrara estense, situato al centro dell’Addizione Erculea e chiuso da anni. Altra (ri)apertura eccezionale sarà l’Auditorium del Conservatorio di musica G. Frescobaldi, un tempo sede dell’ex ospedale Sant’Anna e tra gli edifici più rappresentativi della Ferrara degli anni ’30: attualmente l’Auditorium è chiuso in attesa di interventi di restauro e sarà riaperto eccezionalmente per il festival. E ancora, l’ex Istituto Case Popolari, di proprietà Acer, uno spazio commerciale al momento non in uso, situato nel centro storico di Ferrara in via Garibaldi, e un ex pub, trasferitosi in una sede vicina. Infine, la sorpresa del Giardino segreto di Casa Romei: il secondo cortile dell’antica dimora sarà riaperto per ospitare una delle mostre del festival, grazie alla preziosa collaborazione con il museo di Casa Romei e il Gruppo Archeologico Ferrarese che sta proponendo in questi mesi aperture speciali per la città. Tutti i luoghi del festival saranno accessibili anche alle persone con disabilità.

Riaperture unisce l’indagine fotografica alla rigenerazione urbana, portando le immagini di artisti dalla portata internazionale e giovani ma già significativi autori in luoghi della città attualmente non in uso. Riaprire gli spazi della città e gli occhi di chi osserva la realtà, attraverso la fotografia, è l’obiettivo della nuova rassegna fotografica. Un weekend che trasformerà per la prima volta Ferrara in un collettivo laboratorio fotografico, grazie al ricco programma che comprende, oltre alle mostre, workshop, letture portfolio, visite guidate, reading, presentazioni e laboratori per bambini.

Per celebrare la figura di un fotografo che di fatto ha reinventato il paesaggio, Luigi Ghirri, scomparso il 14 febbraio 1992 nella sua casa di Roncocesi a Reggio Emilia, ci sarà in programma la proiezione di ‘Deserto Rosa / Luigi Ghirri’. Presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2009 da Elisabetta Sgarbi, il film sviluppa la sua narrazione proprio attingendo dagli scatti del fotografo emiliano. L’appuntamento è fissato per sabato 18 marzo, ore 18, al Cinema Boldini, per un evento in collaborazione con Arci Ferrara e FICE Emilia-Romagna. Alla proiezione sarà presente a Ferrara la regista Elisabetta Sgarbi.

Riaperture è il festival della fotografia che vuole mettere al centro di tutto i fotografi: saranno quindi proposti tre workshop diversi, tutti ospitati a Factory Grisù, per tre momenti decisivi nella formazione di un fotografo. ‘Dall’idea alla forma’ è il workshop con Giovanni Cocco che mostrerà come si realizza un progetto fotografico e come si racconta una storia per immagini. L’avvocato e fotografo Massimo Stefanutti illustrerà come muoversi nelle pieghe delle norme con ‘Diritto & Fotografia’, workshop realizzato in collaborazione con DOC Servizi, la cooperativa per gli operatori dello spettacolo, che vedrà in apertura l’intervento di Stefano Bertolucci, coordinatore dei fotografi di DOC servizi. Infine, Sara Munari affronterà il delicato momento delle scelte, con ‘Il portfolio fotografico’.

Il programma, che si apre venerdì 17 marzo alle ore 10.00 con l’inaugurazione ufficiale nel cuore della manifestazione, a Factory Grisù, prevede anche letture portfolio: sabato 18 e domenica 19 marzo fotografi professionisti, curatori di mostre e progetti editoriali, photoeditor, saranno ospiti a Factory Grisù. Le letture saranno svolte da D.O.O.R. (Massimo Mastrorillo e Pamela Piscicelli), Sara Munari, Gianpaolo Arena, Sandro Iovine, Sarah Carlet, Claudia Gori, Barbara Baiocchi e Danilo Garcia Di Meo.

Ma non è tutto. Il festival ha pensato anche ai bambini, organizzando due laboratori per età diverse, che si concentreranno sull’inquadratura e lo sviluppo. ‘In Quadra’ (6-12 anni) e ‘Camera oscura’ (10-99 anni) sono i due ‘kids lab’ di Riaperture proposti da Studio ARA (Lara Tonello) e Silvia Meneghini e ospitati a Factory Grisù. Sempre nell’ex caserma dei Vigili del Fuoco Pinolina allestirà un temporary shop di macchine stenopeiche e non solo, tutto dedicato alla fotografia.

Ricco anche il programma delle presentazioni: sabato 18 marzo alle 16.30 a Factory Grisù Massimo Mastrorillo presenterà il libro del suo progetto ‘Aliqual’, già in mostra a Riaperture, domenica 19 marzo alle 11.30 a Factory Grisù Gianpaolo Arena illustrerà il progetto di ricerca ‘Calamita/à’, dedicato alla triste vicenda del Vajont, mentre alle 16.00 all’Auditorium del Conservatorio Spazio Gerra presenterà il progetto editoriale (libro+dvd) relativo alla mostra ‘Disco Emilia’.
Infine, nel weekend del festival saranno previste visite guidate di alcuni fotografi che racconteranno direttamente al pubblico le fasi del progetto esposto. Per la mostra di Danilo Garcia Di Meo, ‘What?’, che ha come protagonista una ragazza di Roma non udente, Riaperture ha stretto un’importante collaborazione con ACIS, Associazione Culturale per l’Integrazione dei Sordi: le visite guidate di ‘What?’ avranno anche la traduzione LIS, e tra i volontari che presidieranno la mostra ci saranno anche persone non udenti.

Riaperture prevede anche un appuntamento speciale a teatro, per contaminare la fotografia con linguaggi diversi: venerdì 17 marzo alle 21.00, a Ferrara Off andrà in scena il reading ‘Anatomia dei sentimenti’, basato sull’opera di Claudia Gori e Giulia Maria Falzea.

In concomitanza con il festival, domenica 19 marzo si svolgerà anche la Ferrara Marathon, la gara podistica che ogni anno coinvolge migliaia di atleti. Riaperture, in collaborazione con l’organizzazione, ha previsto una serie di agevolazioni: biglietto scontato per i partecipanti alla maratona, pasta party scontato per tutti i possessori del biglietto di Riaperture.

Sarà possibile acquistare il biglietto che dà diritto alla visione di tutte le mostre durante tutti i tre giorni del festival già online, sul sito ufficiale www.riaperture.com. Tra le agevolazioni previste, sconto per i possessori della MyFe Card. Tutto il programma aggiornato è consultabile su www.riaperture.com/festival/programma.

Riaperture è organizzato dall’associazione culturale omonima, fondata nel maggio 2016 da un gruppo di fotografi, professionisti e non, che si sono riuniti per cercare di portare a Ferrara qualcosa che prima non c’era: un festival di fotografia, innanzitutto, ma anche la spinta a riaprire attività commerciali abbandonate o spazi pubblici chiusi. «”Riaperture” – spiega il presidente dell’associazione Giacomo Brini – è un nome che sottolinea la volontà di riaprire una città e riaprire anche i nostri occhi sulla realtà circostante, attraverso la fotografia di qualità, con un festival organizzato grazie soprattutto alla passione volontaria degli associati».

Nella conferenza stampa di presentazione che si è tenuta lunedì 13 marzo, nella sala Arazzi del Comune di Ferrara, è intervenuto anche Massimo Maisto, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Ferrara: «Riaperture è un festival interessante per la sua duplice valenza, sia fotografica ma anche di rigenerazione urbana – ha spiegato Maisto – riaccendendo la luce su luoghi e situazioni della città ancora chiusi oppure già riaperti». La rigenerazione è un «processo quotidiano, che va portato avanti giorno dopo giorno con azioni concrete – ha proseguito – e interventi come un festival danno valore aggiunto a questi luoghi». Maisto ha ricordato la sinergia tra Comune di Ferrara e l’associazione Riaperture, che un anno fa accolse l’invito dell’amministrazione «a scegliere un momento dell’anno, marzo, dove non ci fossero già altri eventi in programma, una scommessa per far vivere la città tutto l’anno e non soltanto in determinati mesi».

Dal 17 al 19 marzo 2017 la fotografia riaccende quindi la luce su quella Ferrara che non si vede in cartolina o sui libri di storia: la Ferrara dell’ex caserme dei pompieri, delle ex case popolari, dei negozi chiusi, di spazi in ristrutturazione. Quella Ferrara brulicante vita (passata o futura) che, fosse anche solo per tre giorni, tornerà a illuminarsi proprio grazie alla fotografia. Il festival Riaperture è fatto per chi «non vuole lasciarsi stare, dietro o davanti alla macchina fotografica», e risponde alla necessità di guardare alla realtà che ci circonda, sia locale che globale, con occhi nuovi. «Giudizi, valori, situazioni: tutto prende una luce diversa, più autentica e laterale, e la macchina fotografica diventa lo strumento per smuovere la terra sotto ai nostri piedi, vedere cosa c’è sopra, sotto, fuori, dentro».

Contatti

Giacomo Brini 3200152974 – Fabio Zecchi 34892115311
email stampa@riaperture.com
web www.riaperture.com
facebook facebook.com/riaperture

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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