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Da Organizzatori

Sabato 08 luglio sarà una giornata fitta di eventi agli Emergency Days, la manifestazione organizzata dai volontari di Emergency di Ferrara al Chiostro grande di San Paolo per raccogliere fondi destinati al Centro di maternità di Anabah in Afghanistan.

Si parte già dal mattino alle ore 10.00 con l’incontro pubblico “Diritto alla salute: Il bisogno di sangue nelle zone di pace e di guerra”, con:

Michela Paschetto, Coordinatrice internazionale Medical Division di Emergency

Giovanni Piccinelli, Gruppo Universitari Emergency di Pavia

Alice Simonetti, Presidente YIC Youth Forum – Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue

Giancarlo Maria Liumbruno, Direttore CNS Centro Nazionale Sangue

Maurizio Govoni, Direttore Centro Trasfusionale Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara

Referente SISM Segretariato Italiano Studenti in Medicina

Modererà l’incontro il Prof. Andrea Franchella, Direttore Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.

Nel pomeriggio alle 18.00 allo spazio bimbi “Il libro della giungla” lettura e laboratorio creativo (dai 7 anni) con La Tram autrice del libro illustrato The jungle book. Un racconto della storia del libro della giungla ponendo l’accento sui valori dell’amicizia e della tolleranza reciproca, che emergono dalla storia. Dopo il racconto si “metterà in scena” la giungla realizzando delle maschere di animali che saranno indossate dai bambini.

Dalle 18:30 nello spazio dibattiti “BULLISMO E CYBERBULLISMO: CONOSCERLI E SCONFIGGERLI” incontro pubblico con

Antonio Maria La Scala, avvocato penalista del foro di Bari, docente di diritto penale presso l’Università L.u.m. “Jean Monnet”, presidente nazionale delle associazioni Gens Nova Onlus e Penelope Italia Onlus;

Monica Pasquino, dal 2011 Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale S.CO.S.S.E. Dottore di ricerca, formatrice e consulente nella progettazione educativa per enti privati, pubblici e associazioni;

Flavia Rizza, ex vittima di bullismo, diventata oggi testimonial della grande campagna contro il bullismo e il cyberbullismo “Una vita da social”, che la Polizia Postale sta portando avanti da tre anni in giro per l’Italia.

La discussione sarà moderata da Viviana Cippone giornalista, ha lanciato il portale di informazione dedicato ai genitori Emiliaromagnamamma.it

Anna Oliverio Ferraris, psicoterapeuta, scrittrice, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza purtroppo non potrà essere presente.

In serata alle 21:00 proiezione di STORIA DI UNA PALLOTTOLA, docu-fiction, con la voce narrante di Valerio Mastrandrea, che racconta i pensieri di chi, avendo vissuti gli ultimi 15 anni di guerra dal punto di vista del pronto soccorso e della sala operatoria, sa bene che l’unica verità della guerra è la tragedia delle vittime.

Alle 22:30 I GANG in concerto.

Sandro e Marino Severini cominciarono la loro avventura musicale molto presto, nelle Marche. Da subito si contraddistinsero come veri poeti rivoluzionari del rock, con testi di denuncia sociale e politica, ispirati dai grandi autori della musica italiana degli anni ‘70-80, rappresentanti di quell’epoca in cui si mettevano i fiori dentro i cannoni. Appassionati musicisti sì, ma legati profondamente a dei valori che ancora oggi li rappresentano: dei veri combat-folk-rockers. Nel loro ultimo cd “Calibro 77”, canzoni di Finardi, De Gregori, De André, Guccini, Lolli e via discorrendo vengono trasformate in ballate di folk-rock americano, secondo lo stile dei Gang.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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