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da: Ufficio Stampa Sole Travagli

Sabato 20 agosto, ore 22.00 – Ristorante La Cueva, Via centro 26 Abbazia di Pomposa (FE)
In collaborazione con Jazz Club Ferrara
Giovanni Benvenuti Quartet
Giovanni Benvenuti, sax tenore;
Simone Graziano, tastiere;
Francesco Pierotti, contrabbasso;
Andrea Grillini, batteria

Sabato 20 agosto, per il penultimo appuntamento firmato Cueva Summer Jazz, sono di scena le intriganti sonorità di “Che fine ha fatto il Signor Bowman”, album d’esordio del virtuoso tenorista Giovanni Benvenuti. Completano il quartetto tre protagonisti del jazz nazionale come Simone Graziano alle tastiere, Francesco Pierotti al contrabbasso e Andrea Grillini alla batteria.

Sabato 20 agosto (ore 22.00), per il penultimo appuntamento firmato Cueva Summer Jazz, sono di scena le intriganti sonorità del Giovanni Benvenuti Quartet.
L’album d’esordio di un musicista jazz è un vero e proprio punto di non ritorno. È dall’uscita di quel progetto che ci si rende conto se l’artista ha davvero le carte in regola per emergere sulla scena che conta. Ed è con “Che fine ha fatto il Signor Bowman” (Emme Record, 2014) che il tenorista Giovanni Benvenuti si palesa come uno dei talenti più interessanti nella scena nazionale. La formazione è completata da Simone Graziano alle tastiere, Francesco Pierotti al contrabbasso e Andrea Grillini alla batteria, ovvero tre giovani protagonisti del panorama jazzistico nazionale.
Il repertorio, costituito da brani originali, è scaturito da influenze musicali eterogenee quali musica classica, hip hop e alcune avanguardie contemporanee. Il risultato è un suono personale basato su strutture compositive complesse, all’interno delle quali il quartetto si muove con il massimo della spontaneità.
Giovanni Benvenuti (Siena, 1989) studia sassofono tenore e soprano presso la Fondazione Siena Jazz. A dispetto della giovane età ha già messo a segno un’esibizione al Panama Jazz Festival e in svariate location sparse tra New York e Boston a fianco di altri protagonisti della scena contemporanea italiana come Francesco Diodati, Alessandro Lanzoni e Achille Succi tra gli altri. Da citare altresì le collaborazioni con John Taylor, Guinga, Barbara Casini e Danilo Perez. Vincitore del Premio Massimo Mutti indetto nell’ambito del Bologna Jazz Festival, collabora altresì con la Eskimo Jazz Band diretta da Fabio Morgera.
L’edizione 2016 di Cueva Summer Jazz volgerà al termine sabato 27 agosto con una delle punte di diamante del cantautorato italiano, Patrizia Laquidara, accompagnata da Peo Alfonsi alla chitarra.
Evento realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara. Cena a partire dalle ore 20:00. Inizio concerto ad ingresso libero ore 22:00. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto. In caso di maltempo l’evento si svolgerà all’interno del ristorante. Per informazioni e prenotazioni tel. 0533 719121 – 347 8742694, www.lacuevapomposa.it .

INFORMAZIONI
Infoline e prenotazione cena 0533 719121 – 347 8742694
www.lacuevapomposa.it

DOVE
Giardino estivo del Ristorante La Cueva – Via Centro, 26 Abbazia di Pomposa (FE)

Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto.

In caso di maltempo il concerto si svolgerà all’interno del ristorante.

COSTI E ORARI
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 22.00

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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