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da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 30 luglio, ore 22.00 – Ristorante La Cueva, Via centro 26 Abbazia di Pomposa (FE)
In collaborazione con Jazz Club Ferrara
Alessia Obino “A Sound’s A Million Shapes”
Alessia Obino, voce ed effetti;
Giancarlo Bianchetti, chitarra;
Rosa Brunello, basso elettrico;
Marco Frattini, batteria

Sabato 30 luglio Cueva Summer Jazz vede il gradito ritorno di Alessia Obino che presenterà “A Sound’s A Million Shapes”, nuovo progetto in cui la musica trae ispirazione dalle composizioni di alcuni personaggi rappresentativi della scena jazz e soul degli anni ’70. A spalleggiare la creativa jazz singer saranno tre protagonisti del jazz italiano come Giancarlo Bianchetti alla chitarra, Rosa Brunello al basso elettrico e Marco Frattini alla batteria.

Sabato 30 luglio (ore 22.00) Cueva Summer Jazz vede il gradito ritorno di Alessia Obino che presenterà “A Sound’s A Million Shapes”, nuovo progetto in cui la musica trae ispirazione dalle composizioni di alcuni personaggi rappresentativi della scena jazz e soul degli anni ’70. Alla rilettura di brani celebri si mescolano composizioni originali dal sapore visionario dove jazz, libera improvvisazione, rock e soul sconfinano l’uno nell’altro per restituire un suono eterogeneo che costituisce la cifra stilistica del gruppo.
A spalleggiare la creativa jazz singer saranno tre protagonisti del jazz italiano come Giancarlo Bianchetti alla chitarra, Rosa Brunello al basso elettrico e Marco Frattini alla batteria.
Di solida formazione accademica, Alessia Obino è cantante, compositrice e arrangiatrice. Il talento unito a spiccata versatilità le hanno permesso di calcare in breve tempo i palcoscenici di numerosi festival e prestigiose manifestazioni. Alessia vanta altresì numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Elliott Sharp, Markus Stockhausen, Javier Girotto, Peter Churchill e Gilad Atzmon solo per citarne alcuni.
“Echoes” (Caligola Records, 2009) è il suo primo album da leader. Di ultima uscita è invece “Deep Changes”, a nome del progetto CORdas, in cui “la musicista esplora alcuni percorsi della musica afroamericana e americana in genere conficcando per bene dita e piedi nella terra, ritrovando un contatto con pratiche e forme anche delle origini, per andare dritto al cuore dell’espressione musicale”.
Evento realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara. Cena a partire dalle ore 20:00. Inizio concerto ad ingresso libero ore 22:00. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto. In caso di maltempo l’evento si svolgerà all’interno del ristorante. Per informazioni e prenotazioni tel. 0533 719121 – 347 8742694, www.lacuevapomposa.it .

INFORMAZIONI
Infoline e prenotazione cena 0533 719121 – 347 8742694
www.lacuevapomposa.it

DOVE
Giardino estivo del Ristorante La Cueva – Via Centro, 26 Abbazia di Pomposa (FE)

Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto.

In caso di maltempo il concerto si svolgerà all’interno del ristorante.

COSTI E ORARI
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 22.00

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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