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da: Organizzatori

Domenica 5 febbraio ore 16,00
Una Produzione “Le Delizie Armoniche” Di Argenta
Coreografie Elena Carlini
Maestro Concertatore al pianoforte Carlo Ardizzoni
Regia Cristina Miriam Chiaffoni
Cantanti-Attori
Cristina Miriam Chiaffoni (Pomerania) -Enrico Zagni (Hans) – Mara Paci (Nela) – Elena Carlini (Bon Bon) – Simone Mastria( La Gaffe) – Giancarlo Gregori (Tarquinio) – Nilo Grotti (Attanasio)- Carla Cenacchi (Ethel) – Alessandro Calonici (Basilio) – Monica Malagolini (Bertha) -Michele De Chirico-Tommaso Verlato –Dalila Ciani -Alma
Artisti del coro
Sandra Mongardi-Elena Bellettini-Daniela Arcelli-Paola Pagani-Eleonora Pozzati –Giuseppina Andalo-Armida Baldi Marco Adriano Colombaro-Renzo Sossella-Giorgio Zanta
Maestro del Coro Sandra Mongardi
Balletto
Loredana Colizzi- Federico Landi -Sara Malservigi- -Valentina Pocaterra –Simona Pulvirenti- Valentina Trentini
Gruppo orchestrale Le delizie armoniche

Operetta in due atti ‘Il paese dei campanelli’ di Ranzato-Lombardo

L’intreccio è molto semplice e ruota intorno ad una vicenda di incroci multipli di coppie, peraltro trattata con leggerezza e bonaria ironia. Nella località governata da un borgomastro e consiglieri comunali creduloni le abitazioni hanno sopra la porta un campanello magico inattivo da sempre ma che per motivi misteriosi secondo una leggenda potrebbe suonare nel caso in cui all’interno della casa l’angelo del focolare cadesse nella tentazione di compiere un adulterio. Le cose si complicano quando al porto approda un nave di aitanti marinai, presto conquistati dalle signore del villaggio allietate dalla novità. I campanelli cominciano a fare il loro dovere, allertando la popolazione maschile che potrà a sua volta rifarsi quando, con un’altra nave, giungeranno in paese le mogli dei marinai le quali, prima di riprendersi i maritini, potranno ripagarli di egual moneta concedendosi una vacanza di distrazione con gli abitanti del luogo. Lo scampanellìo, a quel punto, sarà totale, la quadratura del cerchio e il lieto fine complice la languidezza della musica sono dietro l’angolo.

Note di regia
Ho voluto rendere la genuina essenza della favola che il Paese dei campanelli . Un paese che è nel cuore di tutti noi con i suoi abitanti paciosi e tranquilli, così simili nelle loro emozioni sincere ai nostri contadini o pescatori di un tempo. Ed ho reso molto forte la figura di Pomerania, una donna che è classificata come brutta forse perché ha tanta forza dentro di sé e voglia di rompere gli schemi. Ho sottolineato la gioia di vivere di Bon Bon affidando la parte ad una ragazza briosa e bella (finalmente con phisique di role ed età giusta!). Ho cercato insomma di fare dell’operetta un teatro verità descrivendo la vita con i suoi momenti variati ed importanti.

Le delizie armoniche
Le Delizie Armoniche nasce con il desiderio di proporre spettacoli e concerti inerenti al mondo dell’operetta e del musical. Al suo interno professionisti della scena mondiale come la cantante attrice Cristina Miriam Chiaffoni (affermata attrice brillante nota ai più come tata di Banderas nella pubblicità della Mulino Bianco) Enrico Zagni (attore e tenore in importanti produzioni) Giancarlo Gregori (baritono, pianista, compositore e cabarettista). il Presidente attuale il mezzosoprano Sandra Mongardi ed i soprani Carla Cenacchi e Mara Paci, giovani e già affermati performers quali Elena Carlini, Simone Mastria ed Alessandro Calonici e molti amatori del genere. La peculiarità è che il cast è’ esclusivamente ferrarese ed emiliano.

Cristina Maria Chiaffoni
Cristina Maria Chiaffoni compie gli studi classici (Liceo Classico e Laurea in Lettere Antiche)ed artistici (Diploma di canto artistico al Conservatorio) a Verona, sua città natale ed a Padova. In contemporanea segue lezioni di dizione e recitazione al Cea con docenti Giulio e Natale Brogi e Claudio Capitini, e Danza classica con Luciana Novaro e Dino Lucchetta.Nel 1989 si diploma come attrice all’Accademia del “Piccolo” di Milano sotto la guida di Giorgio Strelher, Giorgio Albertazzi, Ferruccio Soleri, Anna Proclemer e Monica Vitti
Dal 1985 al 1991 prende parte al Festival lirico areniano come artista del Coro dell’Arena di Verona. Nel 1989 ha registrato come solista presso il Duomo di Verona lo Stabat Mater di Antonio Caldara con la Cappella musicale della Cattedrale di Verona per la Bongiovanni che è stato trasmesso da Rai Radio 3.
Nel 1992 ha debuttato come solista con Traviata, Tosca (opera), Madama Butterfly e Nabucco Ha partecipato alle rappresentazioni teatrali, nel ruolo di Flaminia – il soprano, della Pazzia di Isabella prodotta dal Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale e dal Teatro Scientifico Teatro/Laboratorio di Verona debuttando al Centro Teatro Ateneo di Roma, sotto la regia di Ezio Maria Caserta dal canovaccio di Flaminio Scala, creato per il Convegno di studi sulla “Commedia dell’Arte”, organizzato dall’università La Sapienza di Roma e riproposta in seguito anche ad Anagni, Cagliari Teatro delle Saline, Sanguinetto e Verona. È Rosina ne Il barbiere di Siviglia (Rossini) a Cerea con Alberto Gazale eseguita in seguito anche in altre sale da concerto e teatri prestigiosine.
Nel 1996 ha cantato Il barbiere di Siviglia (Rossini) con Rolando Panerai, Alfredo Mariotti, Giorgio Casciarri, Tullio Falzoni sotto la direzione del maestro Enrico De Mori e la regia di Dario Micheli alla Stagione Lirica del Teatro Comunale di Lonigo. È Carmen (opera). È Frou Frou ne La duchessa del Bal Tabarin di Carlo Lombardo con Domenico Balzani a Verona.
Nel 2000 presenta una serata al ridotto del Teatro Filarmonico (Verona) con Alida Ferrarini ed intervenendo come Lola della Cavalleria Rusticana duettando con Bruna Baglioni e Kristján Jóhannsson. Nel 2007 canta in La traviata al Teatro Comunale di Belluno, partecipa al Concerto di Natale con l’Orchestra del Conservatorio di Ferrara al Teatro Comunale De Micheli di Copparo, è Hanna Glavari in La vedova allegra nella Sala Estense ed entra nella Compagnia dell’Oniro con Pippo Santonastaso ed Edoardo Guarnero.
Al Teatro Don Bosco di Roma canta in Elisir d’amore ed è anche Hanna Glawari ne La vedova allegra. Successivamente collabora con la Compagnia di Operette La Belle Epoque con La vedova allegra (operetta) al Teatro comunale Rossini di Gioia del Colle ed al Teatro Traetta di Bitonto.
Nel 2010 è Cin Ci La al Teatro Rossi di Torremaggiore, al Cineteatro G. Gavazzeni nella Stagione Lirica Città di Seriate con l’Orchestra da camera Giorgio Strehler di Milano ed al Teatro Pacini di Pescia. Debutta al Teatro Alighieri di Ravenna con La principessa della Czarda, canta La vedova allegra al Teatro Verdi (San Severo), Massafra, Teatro Comunale di Mesagne, Teatro Moderno di Maglie. È Sylva Varescu ne La principessa della Czarda al Teatro del Viale di Castelleone e partecipa a serate di operetta e canzone napoletana a Bellaria-Igea Marina, Diano Marina, Teatro Comunale di Fiuggi, Teatro Pacini di Pescia, Teatro Comunale di Ferrara, Anzio, Teatro Verdi (Montecatini Terme), Terminillo di Cantalice, Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Rossini (Lugo).
Nel 2011 è Nela ne Il Paese dei Campanelli al Teatro Alighieri di Ravenna e nel parco di villa Due Leoni a Crespino. Della sua interpretazione a Crespino nell’ambito della rassegna “Tra ville e giardini” promossa dalla Provincia di Rovigo e dalla Regione del Veneto ha scritto La Voce di Rovigo “Nelle parti cantate svettano Cristina Chiaffoni (Nela) splendida interprete nel duetto del ricamo”. Canta in La vedova allegra al Teatro del Palazzo del Parco di Bordighera, al Teatro Pacini di Pescia ed al Teatro Vittorio Veneto di Colleferro. È Cin Ci La’ al Teatro Besostri di Mede (PV). In seguito è ancora Violetta Valery della Traviata a Nova Milanese. Ha fatto parte della Giuria tecnica del concorso canoro Comacchio canta e successivamente ritorna nella Compagnia Italiana di Operette.
Nel 2012 canta ne Il barbiere di Siviglia all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna. È membro della Giuria tecnica del concorso canoro Comacchio canta. Dell’evento è stato scritto da (k.r.) su la Nuova Ferrara “giuria qualificata composta tra gli altri …. dalla soprano Cristina Chiaffoni, che ha strappato applausi e lacrime, eseguendo in modo straordinario un pezzo della Carmen.Presenta un concerto a Torino con i professori dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, per raccogliere fondi a favore delle popolazioni terremotate della provincia di Ferrara. Sempre per raccogliere fondi per l’Emilia colpita dal sisma canta davanti al Castello Scaligero (Villafranca di Verona), a Modena ed a Cavezzo a favore dei terremotati. Nel 2013 canta ne Il barbiere di Siviglia (Rossini) a Guidizzolo con l’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici ed in un concerto a Chioggia e prende parte ad una puntata nelle riprese della seconda stagione della serie Mario (serie televisiva) ideata da Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, trasmessa sul canale MTV (Italia), in arrivo nel 2014.
Nel 2014 è l’attrice nel cast di una nuova serie di spot per pubblicizzare i cornetti alla ciliegia del Mulino Bianco al fianco del testimonial Antonio Banderas. Lo spot è stato girato dal regista Fran Torres il 1º aprile con interni (il mulino) a Budapest per l’agenzia pubblicitaria JWT.
Ancora nel 2014 cura la regia di Rigoletto al Parco Barriera di Guidizzolo,, partecipa (come cast) alla Mostra internazionale d’arte cinematografica nell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia per la presentazione del film Le badanti – The Caretakers
Nel 2015 Walter Cortella scrive nell’articolo Treia città dell’operetta su cronachemaceratesi.it: “Doveroso, quindi, citare … la brava e spiritosa Cristina Chiaffoni, attrice dotata di bella voce e di notevole verve, capace di interpretare molto bene i difficili ruoli di donna comica” che nell’occasione erano quelli di Pomerania ne Il Paese dei Campanelli, il 28 dicembre e della Contessa Bogdanovitch ne La vedova allegra, il 31 dicembre nel Teatro comunale di Treia. Nel mese di marzo interpreta Maria Maddalena nella Sacra rappresentazione ad Arco (Italia) ripresa da Telepace. Lo spettacolo intitolato La passione ottiene un successo esagerato relativamente alla capienza della Chiesa di Sant’Anna (170 persone) costringendo una buona parte del pubblico affluito a rimanere fuori. In aprile ritorna ad essere protagonista di due spot della Mulino Bianco con Antonio Banderas. In settembre partecipa come cameo al film “In search of Fellini” produzione americana regia di Taron Lexton.
Da dicembre 2015 a febbraio 2016 e’ per il quinto anno attrice caratterista con la Compagnia Italiana di operette sotto la regia di Flavio Trevisan (Vedova allegra) e di Franco Barbero (La danza delle libellule). Sempre in febbraio 2016 è ospite d’onore e canta alla serata finale di gala del Geofilm Festival di Cittadella (PD).

Costo Biglietti
Platea 30,00 intero – 25,00 ridotto
I Galleria 26,00 intero – 22,00 ridotto
II Galleria 22,00 intero -19,00 ridotto
biglietteria aperta dal martedi al sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19,00

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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