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da: organizzatori

La cooperativa Sociale Il Germoglio Onlus da più di 20 anni opera nel territorio di Ferrara e Provincia dedicandosi all’inserimento lavorativo e sociale di persone svantaggiate oltre che all’erogazione di servizi educativi e ricreativi per minori.
Nel 2009 eredita da un ente che cessa la propria attività il locale denominato Cafè del la Paix situato in Piazzetta Corelli, ne prende in carico la gestione mantenendone l’impostazione originale e rendendolo un luogo dove sperimentare l’inserimento lavorativo di persone cosiddette svantaggiate (invalidi fisici o psichici, tossicodipendenti o alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione). Nel tempo quindi è nata l’esigenza di rendere esplicita la vocazione di questo luogo – spiega il presidente di Germoglio Onlus Biagio Missanelli – da qui la scelta di cambiarne il nome in 381, non un numero qualunque ma il numero che porta la legge che nel 1991 istituisce in Italia le cooperative sociali di inserimento lavorativo.
Il 381 è un locale speciale, non un semplice bar ristorante, ma un luogo solidale e sociale dove la storia delle persone lascia una traccia indelebile. È attraverso il lavoro, il poter acquistare una propria professionalità, che passa in primo luogo l’autonomia e la dignità delle persone. Al 381 le storie delle persone sono accolte, tutte quante, partendo dal principio che il bello che queste si portano dentro possa contaminare un pezzetto del locale, dei piatti, del menù … e di riflesso anche di chi sceglie di sedersi a un tavolo del locale. Chiunque può, infatti, proporre una ricetta o un piatto e noi ci impegneremo a realizzarlo comunicando il senso, le emozioni e la storia che esso rappresenta per la persona che l’ha trasmesso.

L’evento inaugurale durerà tutta la giornata di sabato 17 maggio dalle 11.00 alle 20.00 con un programma fitto di eventi e light lunch offerto a tutti i partecipanti. La piazzetta Corelli adiacente al locale sarà allestita con tensostrutture dove avranno luogo laboratori ricreativi per bambini, performance teatrali e concerti.

L’evento ha il patrocinio dell’amministrazione comunale e vedrà l’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani .

INAUGURAZIONE “381” IL RISTORANTE DOVE GUSTO SOLIDARIETA’ ED INTEGRAZIONE S’INCONTRANO
Ferrara, 17 maggio ore 12.00 ex cafè de la paix – Piazzetta Corelli

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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