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Emettere dei colpetti di tosse, ripetere le stesse parole, chiudere gli occhi o strizzarli, toccarsi i baffi o le orecchie, e ancora mordersi le guance, fare smorfie, ecc. milioni di persone convivono con questi piccoli tic.
Un movimento o una parola involontaria, spesso ripetuti e ossessivi possono essere sintomo di stress o tensioni Ma questa problematica può essere sintomo di un vero e proprio malessere patologico. I tic possono interferire nelle attività quotidiane, rendendo difficile lo svolgimento normale di attività che richiedono molta concentrazione come parlare, scrivere, osservare e anche dormire. I problemi maggiori causati dai tic, comunque, sono di natura sociale e relazionale.

Cosa sono i tic
Si tratta di parole o gesti involontari, rapidi e ricorrenti, che non hanno scopo. L’origine fisiologica dei tic non è chiara. A livello neurologico possono dipendere da un’alterazione nei circuiti del sistema nervoso centrale. A livello psicologico sono senz’altro la conseguenza di uno stato di stress a livello cosciente o inconscio. La “funzione” del tic sarebbe quella di abbassare una condizione di ansia attraverso un rituale ripetitivo.

Quali tipi di tic esistono
In base al modo in cui il tic si manifesta, si possono distinguere 4 tipi di tic:
1. tic motori semplici: sono piccoli e brevi gesti dei muscoli del viso e del corpo, come ammiccamenti, alzate di spalle, movimenti dei piedi;
2. tic motori complessi: sono azioni di maggiore durata e maggiormente articolate, come strapparsi i capelli o pulirsi ossessivamente gli occhiali;
3. tic vocali semplici: è la ripetizione di suoni inarticolati, come fischi e colpi di tosse;
4. tic vocali complessi: prevedono la ripetizione di parole o frasi, che a volte possono anche essere scurrili o ingiuriose (cazzo, merda, ecc.).

Le cause
Attenzione, c’è un disagio, un malessere o un particolare stato d’animo dietro ad ogni tic. Alcuni gesti rispecchiano un desiderio di protezione e consolazione (come quello di arrotolarsi i capelli intorno alle dita o di cullarsi con movimenti ripetuti del busto); altri tic molto comuni, come il mangiarsi le unghie o mordicchiare la penna, sono indice di aggressività inespressa; anche i tic linguistici, come la ripetizione continua di un intercalare all’interno del discorso (“cioè” o “diciamo che”) hanno un significato: esprimono insicurezza e frustrazione. A volte però i tic possono essere anche la conseguenza di condizioni patologiche come encefaliti, ictus, intossicazioni da monossido di carbonio, traumi cranici e da assunzione di alcuni farmaci eccitanti. Ci sono anche rari disturbi, come la cosiddetta sindrome di Gilles De La Tourette, che si manifestano proprio con una serie di tic: nel caso riportato in esempio, la persona affetta da questa patologia è soggetta a continui tic vocali e motori, che si ripetono in sequenza, compromettendo la vita quotidiana e creando, in alcuni casi, una quasi totale disabilità.

Quali i rischi
1) Rosicchiare le unghie: abitudine che, a lungo andare, provoca sia il danneggiamento dell’unghia stessa.
2) Tirarsi i capelli o attorcigliarsi una ciocca di capelli attorno alle dita: la ripetizione continua del gesto rischia seriamente di rovinare i capelli perché la continua stimolazione in questo senso, rovina anche la radice del capello.
3) Far scrocchiare il collo: la mossa, seppure dia sollievo sul momento, porta all’indebolimento dei legamenti e provoca l’usura delle articolazioni provocando artrite e anche il rischio di ictus.
4) Schiacciare, grattare o toccare in continuazione i brufoli: il sanguinamento di un brufolo può anche provocare la formazione di cicatrici permanenti.
5) Digrignare in continuazione i denti (bruxismo) può provocare la rottura dei canali dentali, oltre a danni alla mandibola o usura dei denti.
6) Succhiare caramelle dure è dannoso perché, se troppo zuccherate, possono provocare carie.
7) Leccarsi o mordersi le labbra porta le labbra a essere sempre secche e screpolate ed è più facile che così vengano intaccate dai vari enzimi digestivi presenti nella saliva provocando infezioni; mordicchiarle in continuazione può anche arrivare a provocare fibromi, che possono essere rimossi solo chirurgicamente.
8) Mordere l’interno della guancia può provocare gonfiore, infiammazioni croniche e sanguinamento.
9) Masticare di continuo il chewing gum è pericoloso perché va a stimolare in continuazione i muscoli della mascella; inoltre, l’eccessivo consumo di gomme da masticare può anche portare a problemi di tipo digestivo e di gas.
10) Mordicchiare penne e matite: si può incorrere in infezioni e patologie varie causate dai germi che entrano in contatto con le gengive.

I tic generalmente non sono pericolosi ma se molto frequenti e prolungati nel tempo, possono stancare i muscoli coinvolti, provocare infiammazioni e risultare dolorosi. All’origine dei nostri malesseri, infatti, ci sono disarmonie. Ogni volta che il nostro corpo vive uno stress (e in media ogni persona ne affronta uno importante a settimana), esso reagisce ‘globalizzandone l’impatto’ per renderlo il più tollerabile possibile per la distribuzione di energia (creando, così, un equilibrio di compensazione): ciò comporta, al tempo stesso, un immagazzinare in memoria le tracce degli squilibri compensati.

Consiglio
La miglior cosa è rimediare in modo sano e naturale. L’osteopatia in ambito craniale rappresenta un valido strumento nell’ambito della prevenzione perché ogni processo patologico nel corpo è l’espressione di una disfunzione muscolo-scheletrica più o meno pronunciata che, se non opportunamente trattata, contribuisce al mantenimento di una condizione di malessere psico fisico. La tecnica cranio-sacrale è uno dei metodi per decondizionare gli schemi alterati, aiutando la persona al rilassamento.

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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