Skip to main content

La campagna di informazione della Regione “Antibiotici: è un peccato usarli male”

Nel 2016 il consumo più basso degli ultimi otto anni: 17,7 dosi medie giornaliere ogni 1.000 abitanti. In calo anche i consumi in ospedale: -7%. L’assessore Venturi: “L’uso corretto permette di combattere malattie gravi e contrasta i pericoli dell’antibioticoresistenza. Siamo sulla buona strada, ma dobbiamo insistere perché le resistenze batteriche agli antibiotici sono ancora elevate”

Bologna – Diminuiscono consumi e prescrizioni. Gli antibiotici in Emilia-Romagna si usano meno, con il calo record toccato da otto anni a questa parte nel 2016: -14,5% rispetto al 2009, che arriva a -31% per i bambini fino ai 6 anni. Si conferma, quindi, un’attenzione e una consapevolezza generale rispetto ai pericoli dell’antibioticoresistenza, sia da parte dei pazienti che gli antibiotici li assumono, sia dei medici che li prescrivono.
Domani, sabato 18 novembre, è la Giornata europea sull’uso degli antibiotici e la Regione Emilia-Romagna riparte dalla campagna di informazione “Antibiotici: è un peccato usarli male. Efficaci se necessari, dannosi se ne abusi”, diffusa sul web con opuscoli, locandine, video e anche strumenti social (come ‘gif’ animate) e che quest’anno è rafforzata da nuovi video, realizzati in un progetto nazionale coordinato dal ministero della Salute.

“L’uso corretto degli antibiotici permette di combattere malattie gravi e contrasta i pericoli dell’antibioticoresistenza, che riduce invece l’efficacia delle cure- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. I dati ce lo stanno dicendo: siamo sulla buona strada. La riduzione dei consumi e delle prescrizioni è negli obiettivi che ci siamo dati con le raccomandazioni regionali per un uso appropriato di questi farmaci; ma dobbiamo insistere, perché le resistenze batteriche agli antibiotici sono ancora elevate”.

La resistenza dei batteri agli antibiotici è un problema di sanità pubblica ed è tra le emergenze poste dall’Organizzazione mondiale della sanità: l’abuso di questi farmaci, infatti, ha favorito negli ultimi anni il diffondersi di germi più resistenti e più difficili da contrastare.

L’uso corretto degli antibiotici
Gli antibiotici vanno usati solo quando è necessario e in maniera corretta e responsabile, perché assumerli in modo eccessivo o sbagliato rende meno efficaci le cure. Per esempio, non c’è bisogno di affrontare raffreddore e influenza con gli antibiotici: la soluzione migliore è aspettare che l’infezione faccia il suo decorso naturale ed è sufficiente ricorrere a rimedi per alleviare i sintomi. L’invito rivolto ai cittadini è di lasciare che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no, e di seguire abitudini igieniche corrette (una fra tutte, lavarsi spesso le mani). Questi farmaci poi, se il dottore li prescrive, vanno presi rispettando dosi e orari indicati e completando l’intero ciclo, anche se dopo un paio di giorni ci si sente meglio.

Il consumo in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna, nel 2016 (ultimo dato disponibile), con 17,7 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti si è registrato il consumo più basso di antibiotici a domicilio degli ultimi otto anni (-14,5% rispetto al 2009), proseguendo una tendenza in atto (erano 18,2 dosi nel 2015 e 19,2 nel 2014).
Un andamento che si registra in tutte le fasce di età, ma in particolare nei bambini per i quali è stato implementato un progetto regionale (ProBA – Progetto Bambini e Antibiotici) con il coinvolgimento dei pediatri. Ad esempio nella fascia di età fino ai 6 anni il consumo è stato di 23,8 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti (-31% rispetto al 2009). Inoltre, considerando l’intera fascia pediatrica (0-13 anni) è significativamente diminuito il numero totale delle prescrizioni di antibiotici: 492.686 nel 2016; 506.503 nel 2015; 593.744 nel 2014.
Nel 2016 diminuiscono anche i consumi di antibiotici negli ospedali dell’Emilia-Romagna: 82 dosi medie giornaliere ogni cento residenti (-7%, erano 88,2 nel 2015).

I dati sull’antibioticoresistenza in regione
I dati del sistema di sorveglianza regionale hanno mostrato negli ultimi anni una stabilità delle resistenze agli antibiotici e, in alcuni casi, anche una riduzione, ma le percentuali di resistenza sono ancora elevate. Il batterio Klebsiella pneumoniae (può provocare infezioni come la polmonite) nel 2016 ha continuato a manifestare resistenze molto alte agli antibiotici, dopo il forte aumento registrato l’anno precedente. Sempre alti i valori di resistenza dell’Escherichia coli (infezioni del sangue e urinarie).
Nei bambini e adolescenti le resistenze dei microrganismi che causano le più frequenti infezioni respiratorie (otite e faringotonsillite) sono stabili, con valori comunque bassi. La resistenza di Streptococcus pneumoniae a penicillina si è verificata nel 2,5% dei casi pediatrici, mentre è ancora frequente all’eritromicina, pur in riduzione (29,4% dei casi). La resistenza di Streptococcus pyogenes a eritromicina si è ridotta in maniera ancor più significativa: è pari al 9,8% nel 2016, mentre era del 23% nel 2007.

La campagna informativa del Servizio sanitario regionale
Tre video, un’infografica e una gif animata per Facebook sono la novità di quest’anno: sono stati realizzati nell’ambito di un progetto coordinato dal ministero della Salute, con informazioni sulle buone abitudini da seguire per ridurre le infezioni.
Questi strumenti si aggiungono ai materiali realizzati in Emilia-Romagna dal 2014 per la campagna “Antibiotici: è un peccato usarli male. Efficaci se necessari, dannosi se ne abusi”, con informazioni rivolte in particolare a proteggere i bambini. La campagna informativa (che può essere visualizzata sul portale Salute della Regione alla pagina http://salute.regione.emilia-romagna.it/campagne/antibiotici.-e-un-peccato-usarli-male-efficaci-se-necessari-dannosi-se-ne-abusi) prevede la diffusione di uno spot video nelle sale di attesa delle strutture sanitarie e sul web (nel sito ER Salute del Servizio sanitario regionale e nei siti delle Aziende sanitarie). La campagna proseguirà anche a gennaio e febbraio 2018 sul web e su autobus e pensiline delle fermate di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


Ti potrebbero interessare