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Bonaccini: “Ottima notizia, ancora una volta il gioco di squadra premia. Abbiamo le carte in regola per intercettare la nuova domanda di luoghi belli e autentici”.

Nei primi nove mesi del 2017, in regione +7,3% gli arrivi e +9,6% le presenze dal gigante asiatico. Nella capitale cinese la Via Emilia della Musica con il Festival Verdi e il Ravenna Festival, la Riviera Romagnola e il suo entroterra e Bologna porta d’accesso metropolitana per tutto il territorio emiliano-romagnolo

Bologna – Dopo la Food Valley, la Motor Valley e la Wellness Valley, l’Emilia-Romagna mette in vetrina a Pechino alcune delle sue principali bellezze turistiche e culturali: dal Festival Verdi al Ravenna Festival, dalla Riviera romagnola, con anche il suo entroterra, a Bologna, sempre più la porta d’accesso metropolitana a tutto il territorio emiliano-romagnolo.

Nella quinta giornata della missione istituzionale della Regione in Cina, riflettori puntati sui tanti punti di eccellenza dell’Emilia-Romagna all’insegna soprattutto del turismo dell’esperienza.

“Vogliamo intercettare la nuova domanda di vacanza in luoghi autentici, nel contesto del crescente aumento di turisti cinesi nel mondo– ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. In Emilia-Romagna si sta dimostrando vincente la scelta che abbiamo fatto di puntare sulla valorizzazione dei territori, con gli oltre 46 milioni di presenze tra gennaio e agosto, in aumento del 6,8%, con quelle straniere che crescono del 9,7%. Il turismo è sempre più un volano della nostra economia, con un valore aggiunto che supera i 16 miliardi di euro, ben oltre l’11% del Pil regionale. E ad esso si associano cultura ed eventi culturali, come dimostra la crescita delle città d’arte. Ma non ci fermiamo, siamo convinti che ci siano margini importanti per crescere ancora sui nuovi mercati e noi abbiamo le carte in regola per cogliere questa opportunità”.

Va in questo senso l’accordo ufficializzato proprio oggi a Pechino, all’Ambasciata italiana, tra Aeroporto Marconi di Bologna, il Tour operator Phoenix e Blue Panorama Airlines che porterà già dal prossimo giugno 60 voli charter dalla Cina a Bologna: “E’ un’ottima notizia per tutta l’Emilia-Romagna- ha sottolineato Bonaccini, presente alla firma dell’intesa-. Ancora una volta il gioco di squadra premia”.

I margini per una crescita del turismo dalla Cina, lo dicono i numeri, ci sono tutti. Secondo le stime Euromonitor, presentate a Londra in occasione del World Travel Market, la Cina potrebbe diventare, entro il 2020, la principale fonte di domanda turistica al mondo, forte anche della prospettiva di crescita del 35% della middle class. Positivi i trend di crescita anche a livello regionale: in Emilia-Romagna nei primi nove mesi del 2017 gli arrivi cinesi in Emilia-Romagna sono aumentati del 7,3% e le presenze del 9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

All’iniziativa dedicata al meglio dell’Emilia-Romagna ha partecipato, tra gli altri, l’ambasciatore d’Italia nella Repubblica popolare cinese, Ettore Francesco Sequi. Oltre alla presentazione delle ‘Destinazioni Romagna’ e ‘Destinazione Bologna’, ci si è concentrati sul Festival Verdi e il Ravenna Festival.

La Via Emilia della Musica

La presentazione del Festival Verdi e del Ravenna Festival, i due maggiori Festival musicali dell’Emilia-Romagna, rientra nel progetto regionale di promozione turistico-culturale internazionale “Via Emilia della musica”, sviluppato dall’assessorato regionale Cultura e Apt Servizi nel corso dell’ultimo biennio in Europa, negli Stati Uniti e ora in Asia. Il progetto unisce la promozione dei contenuti più culturali a quelli della promo-commercializzazione turistica per aumentare l’incoming sul territorio regionale e il numero dei visitatori del segmento interessato all’ambito musicale.

Tra le iniziative portate in Cina anche la mostra e il catalogo multilingue “Il gusto della musica”, a cura dell’assessorato regionale alla Cultura e dell’Istituto regionale dei beni culturali, che così prosegue un programma di presentazioni in diversi Paesi in tutto il mondo partito nel 2016 in occasione della Prima Settimana della Cucina Italiana nel mondo.

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Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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