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Da: IBO Italia

SERVIZIO CIVILE: IBO ITALIA CERCA 6 VOLONTARI PER LA SEDE DI FERRARA E 18 PER I PROGETTI ALL’ESTERO
Possono fare domanda, entro il 28 settembre, i giovani fra i 18 ed i 29 anni non compiuti. Venerdì e sabato due appuntamenti per approfondire progetti ed attività previste.

Servizio Civile con IBO Italia
Non è solo fare un’esperienza ma è VIVERE un anno.
Non è solo candidarsi per un progetto ma condividere dei valori.
Non è solo una scelta di adesso ma una visione della vita.
Restiamo umani, restiamo solidali.

Il nuovo Bando di Servizio Civile è uscito il 20 agosto e rimarrà aperto fino al 28 settembre. IBO Italia, da sempre impegnata in attività di volontariato e cooperazione internazionale, offre la possibilità di candidarsi per dedicare un anno alla solidarietà e all’impegno sociale, crescere a livello umano e acquisire anche nuove competenze.

A Ferrara è previsto un progetto sperimentale di Servizio Civile Universale. I 6 volontari che verranno selezionati saranno impegnati per 25 ore alla settimana presso la sede nazionale di IBO Italia nell’organizzazione dei campi di volontariato, nella promozione di campagne ed iniziative cittadine, nell’incontro con volontari dei altri paesi e studenti delle scuole cittadine, in attività di comunicazione e di progettazione. Inoltre, un mese di servizio, sarà vissuto nel periodo estivo in Romania, presso il Centro Educativo Pinocchio.

I progetti all’estero sono invece divisi fra Romania, India (Mumbai e Bellary), Madagascar, Guatemala, Perù (Lima ed Ayacucho) e Bolivia. La maggior parte delle attività previste sono legate all’educazione di bambini che vivono in situazioni difficili, alla tutela dell’infanzia e dei diritti dei più piccoli. Le realtà in cui i volontari saranno inseriti sono associazioni locali, case-famiglia, centri educativi, scuole e strutture di accoglienza residenziali o diurne per bambini di strada. Non mancano però alcuni profili diversi legati a progettazione e monitoraggio interventi di cooperazione (Lima/Perù), fisioterapia e riabilitazione (Bellary/India), architettura e design di prodotti in legno (La Paz/Bolivia), sviluppo progetti sociali (Mumbai/India).

Per i volontari in Servizio Civile sono previsti 433 euro al mese. Chi andrà all’estero avrà anche una diaria giornaliera e la copertura di vitto, alloggio e dei viaggi di andata e ritorno per raggiungere la sede. Per tutti comunque l’impegno previsto è di 12 mesi. Informazioni sulle singole sedi e tutti i documenti da compilare per fare domanda si possono trovare facilmente sul sito iboitalia.org insieme anche ai racconti dei volontari IBO che hanno fatto Servizio Civile negli anni scorsi.

Due sono gli appuntamenti poi per conoscere di persona i responsabili di IBO Italia e chiedere ulteriori informazioni: venerdì dalle 15 alle 18 presso Agire Sociale all’interno dell’incontro promosso dal Copresc di Ferrara e sabato 15 settembre, a partire dalle 10:30, presso la sede nazionale in Via Montebello 46/a.

Link Utili
https://iboitalia.org/cosa-facciamo/volontariato-nel-mondo/bando-servizio-civile-2018/

IBO Italia
Via Montebello 46/a, 44121 Ferrara
T +39.0532.243279
www.iboitalia.org
FB: www.facebook.com/IBOItalia
IG: www.instagram.com/ibo_italia/
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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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