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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Marzocchi: “Un’occasione per acquisire conoscenze e competenze”

Sono 113 i progetti di servizio civile per oltre 500 posti a disposizione delle persone iscritte a Garanzia Giovani, il progetto dell’Unione Europea creato per dare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano nuove opportunità per acquisire competenze ed entrare nel mercato del lavoro. In Emilia-Romagna per accedere a Garanzia Giovani, attiva dal 1° maggio 2014, si deve compilare un form online disponibile sul portale Formazione e lavoro della Regione o sul sito del ministero Cliclavoro.
“Dall’inizio di agosto – spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – le ragazze e i ragazzi iscritti a Garanzia giovani potranno scegliere in quale progetto di servizio civile impegnarsi: un’opportunità d’impegno attivo, un’occasione per acquisire conoscenze e competenze per i giovani fino a 29 anni, senza distinzione di cittadinanza”.
La suddivisione dei 527 posti è la seguente: 288 posti nell’ambito di progetti di assistenza, 212 posti nell’educazione e nella promozione culturale, 19 posti in progetto riguardanti il patrimonio artistico e culturale, 6 in tema di ambiente e 2 nell’ambito della protezione civile.
Il bando di progettazione ha consentito agli Enti accreditati di presentare anche i progetti tradizionali di servizio civile regionale: 202 i posti richiesti, di cui 34 autofinanziati dalla Fondazione Manodori e dalla Camera di commercio nei progetti della provincia di Reggio Emilia e 6 posti autofinanziati dall’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord. A settembre i giovani – cittadini italiani, comunitari o stranieri extra UE, regolarmente soggiornanti – potranno presentare domanda di partecipazione per un progetto di servizio civile regionale inserito negli appositi avvisi provinciali pubblicati dai Coordinamenti Provinciali degli Enti di Servizio Civile (Co.Pr.E.S.C.); gli enti effettueranno la selezione tra le domande ricevute, per poi iniziare le attività concrete di servizio civile dalla metà del mese di ottobre 2014.
“Complessivamente a disposizione ci sono 729 posti– aggiunge l’assessore Marzocchi – 527 di Garanzia giovani e 202 di servizio civile regionale. Nella primavera del 2015, con l’approvazione dei progetti nazionali, avremo in Emilia-Romagna oltre duemila giovani in servizio civile, un primo passo verso il servizio civile universale”.

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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