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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Il presidente Sorbi: no al massimo ribasso nella scelta delle ditte. Serve la massima attenzione da parte di Enti locali e scuole. Da Miur e Polizia di Stato dati allarmanti. Su 2.051 pullman ispezionati 462 presentano irregolarità, di cui 123 per dispositivi alterati e non funzionanti.

Bologna – Su 2.051 pullman ispezionati, 462 veicoli presentavano irregolarità di diverso genere, tra cui 123 violazioni per dispositivi alterati o non funzionanti (il famoso cronotachigrafo); 12 omesse revisioni; 12 violazioni per veicolo non destinato all’uso di trasporto persone; 54 casi di eccesso velocità; altri 54 per mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo. Sono i dati, aggiornati all’aprile 2016, elaborati nell’ambito del progetto del ministero dell’Istruzione e dalla Polizia di Stato Gite scolastiche in sicurezza. Li riferisce il presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale Mauro Sorbi, commentando i recenti sviluppi del drammatico incidente in Spagna del pullman che trasportava studenti del progetto Erasmus, nel quale hanno perso la vita 13 ragazze, tra cui sette italiane.

“Non è più accettabile che auto usate da privati dispongano del rilevatore di stanchezza con avvisatore visivo e acustico e mezzi per trasporto pubblico ne siano sprovvisti, specialmente quelli di lunga percorrenza – sottolinea Sorbi – questi dati sono allarmanti e non possiamo continuare a recriminare solamente nel momento in cui avvengono tragedie, specialmente quando coinvolgono giovani vite. Ritengo improcrastinabile fare un appello a Enti locali, Istituzioni e scuole affinché venga posta la massima attenzione sulle società che vincono gli appalti per i trasporti degli alunni”.

A sua volta la Regione Emilia-Romagna “da quest’anno offrirà anche il trasporto in tutte le iniziative di educazione stradale rivolte agli studenti. Saremo molto selettivi nello scegliere coloro a cui affidiamo la vita dei nostri figli. Il criterio di scelta della ditta non sarà basato sull’offerta del ‘massimo ribasso’ , ma valuteremo i sistemi di sicurezza presente sui mezzi e sui conducenti, con controlli sulle ditte e sui loro organigrammi aziendali oltre che sulla solidità economica.”

Sorbi stigmatizza infine il risarcimento offerto ai genitori delle vittime dell’incidente in Spagna: “Si tratta di una proposta offensiva. Intanto la legittimità della decurtazione imputabile per il mancato uso delle cinture e alle condizioni del manto stradale dovrà essere dimostrata, ma è altrettanto vero che in Italia le compagnie di assicurazioni prevedono un risarcimento decuplicato rispetto a quello offerto in Spagna. Ritengo che il Parlamento europeo dovrebbe dettare criteri omogenei per uniformare le legislazioni nazionali, perché non è civile che le vittime di un incidente debbano subire trattamenti diversi a seconda del Paese nel quale l’evento luttuoso è avvenuto.”

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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