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Da ufficio stampa

Dal 24 agosto 2016, 43 mila pasti serviti e 2.936 verifiche di agibilità eseguite. Costruite la Cittadella e il Polo scolastico. L’assessore Gazzolo: “A circa sei mesi dal terremoto, finisce la fase di emergenza. Continueremo a collaborare per le verifiche sugli edifici. Ai 1.706 volontari e a tutti i tecnici impegnati un ringraziamento grandissimo”. Sul conto corrente unico regionale raccolti 655mila euro

Bologna – Due giornate, oggi e domani, per il passaggio di consegne fra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Marche che sancisce la fine della prima fase di emergenza, a sei mesi dal terremoto che il 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia. Tragedia poi ripetutasi con le scosse successive e aggravata dall’emergenza neve delle settimane scorse. Due regioni che si sono ritrovate unite dalla tragedia del sisma ma anche dalla voglia di ricominciare e di recuperare normalità nei tempi di vita, di scuola, di lavoro.
La Regione Emilia-Romagna conclude così l’attività diretta di assistenza alla popolazione e supporto amministrativo sul campo: 43 mila pasti serviti e 2.936 verifiche di agibilità di edifici eseguite, attraverso l’impegno di 1.706 volontari. Le amministrazioni municipali, infatti, potranno ora usufruire delle assunzioni straordinarie di personale previste per i territori colpiti dal sisma. Restano comunque nelle zone colpite le squadre di tecnici regionali e degli enti locali per le verifiche di stabilità degli edifici. Importante anche la solidarietà dimostrata fin da subito dagli emiliano-romagnoli: sul conto corrente unico istituito dalla Regione a fine agosto le donazioni a favore dei territori e delle popolazioni colpite hanno toccato quota 655.000 euro.

“Al termine di questi primi sei mesi, il nostro impegno a fianco delle comunità non si interrompe- afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, Paola Gazzolo -, continueremo a stare al fianco dei territori feriti dalle scosse non solo partecipando alle verifiche sulla agibilità degli edifici, ma anche con progetti specifici di solidarietà e sostegno che verranno definiti d’intesa con i sindaci, le Regioni, la Protezione civile nazionale e il Commissario Vasco Errani”.
Per quanto riguarda l’intervento del volontariato, “hanno assicurato il loro contributo tutte le oltre 300 associazioni operative in Emilia-Romagna- sottolinea Gazzolo- e a ciascun volontario va il nostro grande ringraziamento: la nostra terra va fiera di loro”.

Nei tre momenti pubblici di passaggio delle consegne a Montegallo (Ap), San Severino Marche (Mc) e Caldarola (Mc), Regione, Anci Emilia-Romagna, Agenzia regionale per la Protezione civile e tutto il sistema del volontariato hanno incontrato le amministrazioni locali e le popolazioni colpite dal sisma.

Il primo incontro si è tenuto a Montegallo oggi nella sala polivalente della Cittadella dell’Emilia-Romagna costruita nella frazione di Balzo. Realizzata in soli 17 giorni dai volontari e dagli operatori della Protezione civile emiliano-romagnoli, ospita il Municipio, la scuola, la chiesa, l’ambulatorio, i Carabinieri e il Corpo Forestale dello Stato. Uno dei più importanti interventi portati a termine dall’Emilia-Romagna assieme alla realizzazione del Polo scolastico ‘Simone de Magistris’ a Caldarola.
Alla presenza di tanti volontari e amministratori locali sono intervenuti, con l’assessore Gazzolo, il sindaco di Montegallo, Sergio Fabiani, e l’assessore regionale alla Protezione civile delle Marche, Angelo Sciapichetti e Marco Iachetta, responsabile protezione civile di Anci Emilia-Romagna.
Nel pomeriggiola cerimonia si è spostata a San Severino Marche nella sala Italia – ex Cinema dove i rappresentanti delle istituzioni hanno incontrato la sindaca Rosa Piermattei e tutti i volontari e i funzionari intervenuti negli aiuti.
Il passaggio di consegne continua domani, domenica 19, alle ore 12 a Caldarola nell’incontro conclusivo della due giorni con il sindaco Luca Giuseppetti.

“La sinergia tra Regione, Anci Emilia-Romagna e volontariato di Protezione civile- ha detto Marco Iacchetta di Anci ER- ha consentito di aiutare i Comuni colpiti non solo nella primissima emergenza ma anche nel garantire la continuità amministrativa grazie alle nostre squadre di tecnici, funzionari e contabili. Grande gratitudine va ai Comuni dell’Emilia–Romagna che hanno inviato in missione il proprio personale”.

1.706 volontari in campo nelle emergenze sisma e neve
Il bilancio della partecipazione del sistema di protezione civile nell’emergenza di questi sei mesi nel Centro Italia è di 1.706 volontari provenienti da oltre 300 associazioni, che hanno aiutato e coordinato interventi di solidarietà; sostenuto le amministrazioni e le comunità; gestito attività tecniche per progettare la ricostruzione.
In particolare per l’emergenza del sisma del 24 agosto a Montegallo sono intervenuti 975 volontari per oltre 4mila giornate uomo. Di questi, 177 hanno curato lo stoccaggio e il ripristino dei materiali nei magazzini regionali per oltre 1300 giornate uomo.
Per quanto riguarda invece la seconda scossa di terremoto del 26 ottobre scorso, a Caldarola sono intervenuti 594 volontari e 59 a San Severino per oltre4 milagiornate uomo.
Inoltre, per l’emergenza neve che ha successivamente colpito le Marche si sono attivati 78 volontari da 26 associazioni dell’Emilia-Romagna, per 135 giornate uomo.
Sono invece stati 46 i funzionari dell’Agenzia regionale per la Protezione civile, di cui molti delle Aree territoriali impegnati sia nell’emergenza terremoto che neve con attività come gestione del campo, assistenza alla popolazione, supporto tecnico ai Comuni.
I pasti erogati sono stati circa 43 mila: 20 mila nella prima emergenza del 24 agosto e 23 mila in seguito alle scosse successive e per l’emergenza neve.

Da dove provengono i volontari
Uno sforzo corale che ha riguardato tutte le province dell’Emilia-Romagna. Nel dettaglio, 84 i volontari dalla provincia di Bologna, 181 da Modena, 86 da Reggio Emilia, 127 da Parma, 45 da Piacenza, 44 da Ravenna, 195 da Rimini, 121 da Forlì-Cesena, 23 da Ferrara.
Tra le associazioni, la Croce Rossa Italiana è stata presente con 128 volontari in ambulatori e mense, 140 Carabinieri dell’Associazione nazionale garantivano il controllo dei campi; le Pubbliche assistenze sono intervenute con 136 unità, 76 le Guardie ecologiche, 256 i volontari Alpini. Dalle associazioni di volontariato delle organizzazioni professionali sono arrivati 43 geometri,18 ingegneri e 3 geologi.

Quasi tremila verifiche di agibilità degli edifici
Dal 1^ settembre 2016 al 15 febbraio 2017 66 squadre del nucleo tecnico regionale (98 tra geometri, geologi, architetti e ingegneri al servizio di amministrazioni pubbliche emiliano-romagnole, di cui 31 dipendenti della Regione Emilia-Romagna, 46 dei Comuni, 8 da Province e Città metropolitana di Bologna, 10 tra Acer, Ausl e Arpae) hanno svolto 2.936 verifiche di agibilità su edifici di 64 Comuni delle province di Macerata (32 Comuni), Ascoli Piceno (18) e Fermo (14). Di queste verifiche, 2719 hanno interessato abitazioni private, mentre 217 sono stati i sopralluoghi su edifici pubblici. 1027 le giornate di presenza totali dei tecnici.

La presenza dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani
Complessivamente Anci Emilia-Romagna è stata presente nelle zone del sisma con 425 volontari di cui 167 tecnici tra amministrativi, contabili, operatori sociali e informatici, 212 operatori di polizia locale e 46 tecnici per il censimento dei danni. Gli interventi sono stati così suddivisi: a Montegallo sono andati 79 tecnici e 106 operatori di Polizia municipale, a Caldarola 49 tecnici e 76 operatori di polizia locale, a San Severino 39 tecnici e 30 operatori di polizia.

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