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Da: Basso Profilo

Ultimo appuntamento di Smart Dock 2016
Il 26 Novembre tre iniziative, un innovativo finale: creare il manifesto ‘gestione della Darsena come bene condiviso’
Chiamata a tutti i cittadini che vogliano partecipare – iscrizioni entro il 22 novembre

Tre diversi progetti, tre differenti modi di ripensare la darsena e un’unica, finale iniziativa. Il programma 2016 del progetto Smart Dock a Ferrara si conclude sabato 26 novembre, con ‘Tutta un’altra darsena’, sviluppandosi attraverso tre diversi percorsi: Volano bene comune, la raccolta di documenti relativa al paesaggio fluviale; Fiume in classe, un percorso didattico sul Po di Volano realizzato coinvolgendo alcune scuole cittadine; e infine Darsena bene comune, al contempo un paesaggio memoriale ricostruito in maniera collettiva e un manifesto per la gestione della darsena di Ferrara come bene condiviso, al quale tutti i cittadini possono contribuire.

Da aprile ad oggi, tante sono state le iniziative volte a creare familiarità con il corso d’acqua cittadino e il quartiere Giardino. Un fiume di musica, Fluviali e Ludonauti, i Campionati italiani paracanoa e i Campionati regionali marathon, Idropolitana, Puliamo la darsena, Encanto summer camp, Electrodock. Tutto questo ha reso possibile un’altra darsena, ma non solo. Gli ultimi tasselli del progetto di rigenerazione avranno luogo proprio ora, nel mese di novembre. Tra mappe dei ricordi, documenti storici e fotografie inedite, tra percorsi didattici e una regolamentazione condivisa della darsena, ecco come si svilupperà la giornata del 26 novembre. A Palazzo Savonuzzi, sede del Consorzio Wunderkammer (via Darsena 57), alle 14.30 si svolgerà un laboratorio partecipato per la costruzione di una mappa memoriale della darsena di Ferrara e per la realizzazione del manifesto ‘Darsena bene comune’. Alle 18.30 i partecipanti al laboratorio presenteranno l’esito del lavoro svolto, mentre alle 19 verrà inaugurata la mostra ‘Volano bene comune’, con la diffusione del lavoro di ricerca svolto in questi mesi e dell’esito del percorso didattico Fiume in classe.
Cosa succede di preciso il 26 novembre? Con Darsena bene comune l’ultimo sabato di novembre si trasformerà in una giornata partecipata con i cittadini, per la redazione del primo fondo mappale della darsena di San Paolo e un successivo manifesto per la gestione della stessa come bene comune, rivolgendo particolare attenzione agli aspetti memoriali legati a questi luoghi e alla prefigurazione di possibili scenari di rigenerazione urbana dell’area. Per costruire il manifesto ‘Darsena bene comune’ i partecipanti saranno suddivisi in cinque tavoli di lavoro tematici: sport, ambiente e mobilità, lavoro, abitare, turismo e cultura, ciascuno dei quali fornito di una mappa muta della darsena cittadina, che verrà arricchita con elementi personali e affettivi. Storie, ricordi e racconti dei cittadini diventeranno la base su cui strutturare le aspettative future sulla darsena di San Paolo in forma programmatica, rivolgendo particolare attenzione agli ambiti più degradati, meno utilizzati e oggi più difficilmente accessibili. Le idee verranno discusse, elaborate e infine espresse in un testo. Esso andrà a costituire il manifesto ‘Darsena bene comune’ che, grazie al patto di collaborazione siglato con il Comune di Ferrara e la collaborazione dell’Urban Center, diventerà parte integrante del nuovo regolamento dei beni comuni della città.
Il laboratorio ‘Darsena bene comune’ è aperto a tutti, ma, per garantire la buona riuscita dell’iniziativa i posti sono riservati ad un numero limitato di persone. Per partecipare è dunque necessario iscriversi, entro il 22 novembre, inviando una mail a: darsenabenecomune@gmail.com, riportando i propri dati anagrafici e due preferenze tra i seguenti ambiti tematici: sport, mobilità e ambiente, lavoro, cultura e turismo, abitare.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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