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Da: Ibo Italia

Venerdì 23 settembre alle 17 l’inaugurazione dell’iniziativa che rientra nel programma partecipato di “Internazionale a Ferrara”

Ferrara 21/09/2016. Venerdì 23 settembre alle ore 17, presso Spazio Crema, sarà inaugurata l’esposizione “Piccoli Volontari Crescono” nata dal supporto della Fondazione Santini Gaetano ed Elvira a fianco di IBO Italia nella promozione del volontariato fra le giovani generazioni. La mostra, che rimarrà aperta fino al 9 ottobre (lunedì – venerdì, orario 9 – 18/sabato e domenica, orario 10 – 19), rientra nel programma “partecipato” dell’edizione 2016 del Festival “Internazionale a Ferrara” e ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

Adolescenti e volontariato, giovani e impegno sociale, studenti e cittadinanza attiva. Fuori dai luoghi comuni che questi termini suggeriscono, un racconto, composto da immagini e parole, per capire forme e modalità di partecipazione delle nuove generazioni a Ferrara e non solo. Un’esperienza visiva, realizzata con 8 diversi pannelli multifaccia, in cui foto e testi si susseguono e intersecano così da formare un percorso ideale che coinvolge e invita, non solo a riflettere, ma anche ad agire. Perché volontari non si nasce, si diventa. Passo dopo passo.

Le foto esposte saranno complessivamente 26 e affronteranno i diversi step del progetto: gli incontri nelle scuole, la formazione dei docenti, le esperienze di volontariato a Ferrara, in Italia e all’estero. Gli scatti sono quasi tutti realizzati dai giovani volontari stessi coinvolti o dai tutor/camp leader di IBO Italia che li hanno seguiti nelle esperienze e sono accompagnati da racconti e didascalie tratti dagli scritti di chi è stato protagonista in prima persona. Il percorso parte quindi dalle attività fuori e dentro le scuole, passa poi ai Campi di Volontariato a Salvatonica di Bondeno (FE), Vernazza (SP), San Leonardo di Cutro (KR) e Biancavilla (CT), ma anche in Romania, Bosnia ed Erzegovina e Marocco. La conclusione è affidata alla descrizione del progetto “Piccoli Volontari Crescono” da cui la mostra prende nome e alla spiegazione di come fare per partecipare, con indicazioni per studenti, genitori e professori.

Oltre ad un’apertura al pubblico, l’esposizione sarà infatti rivolta in particolare alle scuole che vorranno promuovere il volontariato fra i propri alunni e che potranno corredare la visita con un incontro/laboratorio organizzato da IBO Italia nei locali della Fondazione che approfondirà e svilupperà in maniera interattiva i temi trattati.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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