Skip to main content

La diatriba in città è ormai ultradecennale. I taxi infatti hanno il permesso di sostare in piazza Savonarola da sempre, gli ambulanti del mercato del venerdì di invadere regolarmente il centro storico da più di dieci anni, centinaia tra auto e autobus scorrazzano liberamente ogni giorno in Corso Martiri.
Negli anni, a più riprese, cittadini, politici e organi di stampa [vedi] sono ritornati sul fatto che tutto ciò rappresenti uno scempio, che deturpi i monumenti e nasconda la bellezza della città estense, e che male si addica ad una città che fa dell’essere pedonale e ciclabile il suo fiore all’occhiello: Piazza Savonarola non è più dato vederla sgombera godendo della perfezione delle sue geometrie, perché i taxi insistono sull’area quotidianamente; il venerdì mattina camioncini e bancarelle invadono il Listone, Piazza Duomo e Corso Martiri occludendo la vista della cattedrale, del Castello e anche della rinnovata Piazza Trento Trieste. Tutto viene coperto, offeso e oltraggiato.
Oggi però con la legge Art Bonus abbiamo una speranza in più. Anzi, un dovere. La legge, approvata a luglio, contiene anche una norma molto importante per garantire il decoro attorno ai monumenti [vedi].
Ancor prima che il decreto Art Bonus diventasse legge, sulle pagine di ferraraitalia era stato risollevato il problema [vedi].
Armati di una legge firmata Franceschini, riproponiamo quindi con forza la liberazione del centro storico per renderlo più vivibile e attrattivo. Auspichiamo nello specifico che:

pedonalizzazione-centro-storico
Cartello in Piazza Castello: tutti i permessi concessi nell’area pedonale del centro storico

1) vengano revocati i permessi di circolazione alle auto (tutte le auto, anche quelle delle forze dell’ordine, dei politici, ecc.);
2) venga revocato il permesso di circolazione degli autobus, se non ecologici;
3) vengano revocate le concessioni agli ambulanti e scelto un altro luogo per riallocare il mercato, sempre in centro e senza danneggiare ambulanti e commercianti (Porta Reno, Piazza Travaglio, Montagnone);
4) vengano revocati i permessi per parcheggiare i taxi e scelto un altro luogo di sosta (Porta Reno o il tratto che fiancheggia il Castello tra Cavour e Piazza Repubblica o ancora il lato di Piazza Repubblica prospiciente la chiesa di San Giuliano).

In occasione dell’incontro, abbiamo consultato e interpellato il Presidente di Italia Nostra (sezione di Ferrara) Andrea Malacarne che si è espresso sostanzialmente in linea con queste posizioni: “Da sempre Italia Nostra auspica che vengano evitati caos, brutture e l’invasione periodica del centro storico, proponendo di trovare spazi deputati che siano meno invasivi rispetto alla vita della città. Occorre una riflessione su questi temi.”

DOCUMENTAZIONE
Regolamento comunale “Disciplina in materia di commercio su aree pubbliche” [vedi]
Categorie permessi ZTL [vedi]

SE SEI D’ACCORDO, VOTA! CLICCA IN ALTO “MI PIACE”

tag:

Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it