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Da MoVimento5Stelle Ferrara

Il Movimento 5 Stelle è stata l’unica forza politica a depositare una proposta di legge sul “vuoto a rendere” in questa legislatura (http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0021950.pdf). Fortunatamente si è manifestato il sostegno politico trasversale nonché la collaborazione della Federazione italiana dei grossisti e dei distributori di bevande. Dopo quasi 2 anni di tira e molla è stata approvata in via definitiva e per la prima volta nel nostro ordinamento compare il “vuoto a rendere” (Testo Unico Ambientale, articolo 39 della Legge n. 221/2015 http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/1/18/16G00006/). Dopo l’approvazione in Parlamento è seguito il pronunciamento del Consiglio di Stato e la pubblicazione del Regolamento in Gazzetta Ufficiale (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2017/09/25/224/sg/pdf).

Il M5S di Ferrara, con il consigliere Claudio Fochi, ha presentato un Ordine del Giorno che invita la Giunta estense ad attivarsi per azioni sinergiche con la Legge approvata in Parlamento nel 2015. Ci teniamo, in proposito, a fare alcune precisazioni. Ciò che è stato approvato non riguarda direttamente il consumatore, che non dovrà fare nulla. Il sistema del “vuoto a rendere” prevede, in via sperimentale per la durata di un anno e su base volontaria del singolo esercente, una cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo; dunque riguarda il consumo fuori casa (circuito HORECA). Ad aderire alla sperimentazione dovrà essere l’esercente che dovrà pagare la cauzione iniziale ai produttori di acqua e birra e rendere indietro al produttore (attraverso il distributore) l’imballaggio utilizzato dal cliente che consuma nella propria attività commerciale. Il cliente avrà la garanzia che, consumando dall’esercente che aderisce all’iniziativa, quell’imballaggio tornerà al produttore per essere riutilizzato. Gli esercizi commerciali aderenti al sistema saranno riconoscibili attraverso un logo esposto che il Ministero fornirà. Ci teniamo a sottolineare l’importanza della parola ‘riutilizzo’. A differenza delle tanto citate e sognate macchinette nei supermercati, che sono finalizzate solamente al riciclo, qui si sta parlando di riutilizzo, gerarchicamente più importante e virtuoso del riciclo. Per quanto riguarda il materiale dell’imballaggio, la Legge non lo limita al vetro ma, essendo finalizzato al riutilizzo, attualmente solo il vetro è pronto a garantirlo. Tuttavia, l’incompletezza della Legge citata sta nel fatto che il Governo non si è degnato di riconoscere alcun incentivo per invogliare gli esercenti ad aderire. L’esercente dovrebbe pagare dunque una cauzione, compilare dei moduli e trattenere i vuoti in attesa del distributore, senza nemmeno avere uno sconto TARI o di altro tipo. Cosa invece possibilissima, visto che sarà a breve applicata nel comune 5Stelle di Pomezia (con sconto TARI del 30%) e vista la risoluzione M5S recentemente approvata in Regione E-R che impegna la stessa ad aiutare i comuni trovando fondi per la sperimentazione. Ecco quindi che l’Ordine del Giorno protocollato dal consigliere Fochi chiede di approvare, congiuntamente all’esame ed approvazione dei documenti di programmazione economico-finanziaria dell’Ente per il triennio 2018-2020, una apposita norma da inserire nel Regolamento per l’applicazione dell’imposta unica comunale (IUC) che preveda la riduzione del 20% della componente TARI per gli esercenti e i distributori che aderiranno alla sperimentazione di cui al D.M. 3.7.2017 n. 142 afferente al ‘Regolamento recante la sperimentazione di un sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi destinati all’uso alimentare, ai sensi dell’articolo 219-bis del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152’. D’ora in poi la parola d’ordine dovrà essere sempre più ‘riutilizzo’, ancora più virtuoso del ‘riciclo’.

Claudio Fochi, M5S Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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